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“Prima di sera ti ammazzo”: il bisticcio tra cognate arriva in tribunale a Varese

I fatti nel 2020 quando oltre alle minacce seguì anche un incendio in una casa a Brissago Valtravaglia. Il “casus belli" una serie di furti sospetti in una casa di corte di campagna

Generico 15 Jul 2024

La raffica di furti: oro, televisori, e altro. Il sospetto che sia il nipote. E un problema grosso come una casa: i parenti vivono tutti nello stesso complesso, a Brissago Valtravaglia, in una corte con un solo ingresso, circondata da campi e una cascina. Nel novembre del 2020, due cognate arrivano ai ferri corti: una è stata derubata più volte in casa, l’altra risponde alle accuse mosse contro suo figlio (e nipote dell’accusatrice).

Prove non ce ne sono (tanto che non vengono sporte denunce per gli ammanchi), ma i sospetti sì. Si arriva così allo scontro, alimentato da allusioni: «Tuo figlio…». Per tutta risposta, la controparte va su tutte le furie e pronuncia parole pesanti: «Prima di stasera ti ammazzo». Siamo nel pomeriggio. E a sera, la minaccia si concretizza in qualche modo sotto forma di un incendio.

Tutto è stato raccontato questa mattina, mercoledì, in aula davanti al giudice monocratico Chiara Pannone, al pubblico ministero Marco Brunoldi e al difensore, l’avvocato Vera Dall’Osto. Hanno parlato le parti offese, precisamente la donna che ha subito la minaccia e il marito, presenti in casa quella sera insieme a una parente.

«Era già buio e l’abbiamo sentita urlare che stava bruciando, che c’era il fuoco», hanno raccontato marito e moglie, riferendosi rispettivamente a sorella e cognata. «Siamo usciti e abbiamo visto le fiamme che stavano divorando un telone utilizzato per coprire l’ingresso alle serre, dove c’è anche il fienile e alcuni animali», hanno spiegato, descrivendo il rischio che andasse tutto in fumo. «Abbiamo spento l’incendio e avvisato i carabinieri».

Secondo una prima ricognizione, mancherebbe la prova che l’imputata sia stata l’autrice dell’incendio: «Non l’abbiamo vista, però…». Delle due accuse iniziali – “minacce” e “danneggiamento a seguito di incendio” – rimane in piedi solo quella legata ai danni del fuoco, poiché per le minacce è stata rimessa la querela. A detta dei parenti, la donna stava attraversando un difficile momento familiare, e oggi i rapporti sono migliorati. La decisione è attesa alla prossima udienza, con l’anno nuovo.

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Pubblicato il 25 Settembre 2024
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