Con la manifestazione del 30 ottobre a Milano inizia la mobilitazione dello Spi Cgil
Pronti a scendere in piazza per difendere i loro diritti e contrastare la Legge di bilancio che, secondo il sindacato, chiede sacrifici senza fornire risposte alle esigenze dei più deboli
Il mese di ottobre si preannuncia decisivo per le rivendicazioni dei pensionati della Cgil, pronti a scendere in piazza per difendere i loro diritti. Prevista una mobilitazione per contrastare una Legge di bilancio che, secondo il sindacato, preannuncia sacrifici senza fornire risposte alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione.
La grande manifestazione regionale si terrà il prossimo 30 ottobre a Milano, con l’arrivo previsto di circa 300 pensionati dalla provincia di Varese. Il movimento sindacale si prepara a una serie di assemblee territoriali, ben dodici incontri in cui verranno esposte le ragioni della protesta e raccolte le adesioni per la manifestazione. La manifestazione culminerà a Piazza San Babila con un intervento della segretaria generale dello SPI nazionale, Tania Scacchetti.
LE RICHIESTE DEI PENSIONATI
Al centro della mobilitazione ci sono alcuni punti chiave, tra cui la richiesta di piena rivalutazione delle pensioni. Gli ultimi due anni, infatti, hanno visto un taglio alla perequazione per le pensioni superiori a circa 1.600 euro, una misura che, secondo il sindacato, ha contribuito ad impoverire chi ha lavorato oltre quarant’anni. Il sindacato sottolinea che non si tratta di chiedere un aumento, ma di un parziale recupero del potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione. In secondo luogo, si richiede un fisco più equo e progressivo, che tenga conto delle condizioni reddituali nel loro insieme, senza colpire esclusivamente i redditi da lavoro e da pensione.
La situazione attuale, secondo il sindacato, grava in maniera eccessiva sui lavoratori e pensionati, con poche considerazioni sulle differenze di reddito. Una delle richieste centrali è poi il rilancio del Servizio sanitario nazionale (SSN).
CARENZA DI RISORSE
La Cgil denuncia una grave carenza di risorse e investimenti che ha portato al peggioramento delle condizioni nei pronto soccorso, alla mancanza di assistenza territoriale adeguata, all’aumento delle liste d’attesa e a risposte insufficienti per le persone non autosufficienti e disabili. Le difficoltà del SSN, secondo il sindacato, sono una minaccia per milioni di cittadini, molti dei quali hanno smesso di curarsi a causa dei costi sempre più proibitivi.
Pensionati e famiglie si trovano spesso a dover affrontare sacrifici economici per pagare le cure, una situazione che richiede interventi urgenti. Il sindacato propone di rafforzare l’assistenza territoriale e adeguare la rete ospedaliera, ma anche di garantire risorse adeguate per la non autosufficienza e migliorare la normativa che tutela le persone fragili.
UNA RETE DI SOSTEGNO
La Cgil ritiene essenziale la costruzione di una rete di sostegno alle persone anziane, il cui bisogno di assistenza cresce di anno in anno. Sostegno alla lotta contro il lavoro povero Un altro punto della protesta riguarda la lotta contro il lavoro povero e la richiesta di un salario dignitoso, in linea con le rivendicazioni di Cgil e Uil.
Il sindacato denuncia un peggioramento delle condizioni lavorative, con contratti che non vengono rinnovati e nuove assunzioni che si fanno attendere. Il deterioramento dei servizi socio-sanitari, aggravato da questo contesto, ha ricadute pesanti soprattutto sui pensionati, spesso tra i più fragili nella società. La battaglia contro l’autonomia differenziata Infine, i pensionati della Cgil proseguono nella loro battaglia contro l’autonomia differenziata, che vedono come una minaccia alla coesione sociale del Paese.
Il sindacato è stato tra i protagonisti della raccolta firme per chiedere il referendum sull’abrogazione della misura. Secondo i pensionati, l’autonomia differenziata potrebbe accentuare le disuguaglianze tra le diverse regioni italiane, peggiorando ulteriormente la qualità dei servizi pubblici.
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