Dietro le sbarre ma sotto i riflettori, a Glocal documentari e panel sul mondo del carcere
A Glocal 2024 due documentari: il 4 novembre "Credo ancora nelle favole" e il 5 novembre "Io spero Paradiso". Sabato 9 novembre il Panel “Fuori e dentro le sbarre, la narrazione del carcere” con don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio e fondatore della onlus “La Valle di Ezechiele” e Susanna Ripamonti, direttice di “Carte Bollate”
La società se ne interessa solo quando accade qualcosa di “eclatante”: evasioni, disordini, tragici suicidi di detenuti. Episodi di cronaca che occupano le homepage e le prime pagine dei giornali per qualche giorno, per poi sfumare dall’occhio dei cronisti.
Il mondo del carcere ha però bisogno di uno sguardo attento e consapevole, che sappia tentare di analizzare una realtà variegata e difficile, affogata di luoghi comuni e ricette facili del cittadino comune, ma spesso capace di portare avanti storie di riscatto e lavoro, meritevoli di essere conosciute.
Glocal 2024, il Festival del giornalismo che torna a Varese anche in questo autunno, cerca di offrire uno spunto di riflessione su ciò che avviene dietro le sbarre.
Lo farà con due documentari, entrambi in corcorso nella rassegna Glocal Doc, e con un panel – utile alla formazione dei giornalisti con l’erogazione di crediti – ma aperto al pubblico.
Tre momenti – tutti a libero accesso previa registrazione – che sperano di suscitare per lo meno qualche domanda a chi interverrà.
Documentario “IO SPERO PARADISO”
Il primo documentario ha la regia di Daniele Pignatelli sarà proiettato al Cinema MIV – Multisala Impero Varese lunedì 4 novembre alle 10.
Questa la trama:
Nel carcere di massima sicurezza di Opera (Milano, Italia) 3 detenuti responsabili di omicidi, 2 ergastolani Ciro e Giuseppe, fine pena mai, e Cristiano, fine pena 2031, sono stati scelti fra 1300 detenuti per produrre artigianalmente, con le loro mani un tempo sporche di sangue, ostie che vengono consacrate nelle chiese di tutto il mondo, divenendo così il corpo di Cristo. Il loro sogno è consegnarle di persona nelle mani benedette del Santo Padre Papa Francesco, al quale scrivono una lettera… Una storia vera senza precedenti al mondo.
Di questa opera il regista Pignatelli scrive: «E’ un messaggio di speranza e di riscatto che dimostra che il carcere può essere non solo un luogo di punizione ma anche di riabilitazione. In un momento come questo in cui le carceri sono sovraffollate, aumentano i suicidi in cella e quello che sta succedendo al Beccaria, un vero allarme sociale, vorrei proporre di portare questo film nelle scuole d’Italia nel 2025, anno del Giubileo, per fare delle proiezioni con dibattito con gli studenti su un argomento così importante, alla presenza dei direttori di carcere, magistrati e intellettuali, politici e a volte, anche con uno dei detenuti protagonisti del film».
Documentario “CREDO ANCORA NELLE FAVOLE”
Il secondo documentario ha la regia di Amedeo Staiano e sarà proiettato al Cinema MIV – Multisala Impero Varese martedì 5 novembre alle 16.
Questa la trama:
10 detenuti del carcere di Roma Rebibbia, sezione pena medio-lunga, insieme alle loro famiglie e ai figli, affrontano un percorso terapeutico esperienziale di due anni, un focus sul mondo carcerario e le ricadute che esso ha sul mondo esterno, i pregiudizi, la consapevolezza per i danni provocati, un documentario che mira a sensibilizzare i giovani sul tema. Patrocinio morale del Ministero della Giustizia e partecipazione al Giffoni film festival
Di questa opera il regista Pignatelli scrive: «Il documentario vuole raccontare storie di uomini e dello sforzo quotidiano che ogni giorno aggiunge un pezzettino in più alla loro “rinascita”, ha un focus particolare sulle famiglie dei detenuti che molto spesso scontano una pena anche essi pur essendo “liberi”. L’opera ha uno scopo di sensibilizzazione soprattutto per la categoria giovanissimi 12/18 anni: è infatti prevista una lunga serie di proiezioni per gli Istituti Medie e Superiori e anche negli Istituti Penitenziari»
Panel “Fuori e dentro le sbarre, la narrazione del carcere”
Non solo pellicole, però, perché oltre ai due documentari citati, ci si potrà fermare a riflettere sul modo corretto di fare informazione sulla realtà carceraria grazie al panel “Fuori e dentro le sbarre, la narrazione del carcere”, che vedrà confrontarsi don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio e fondatore della onlus “La Valle di Ezechiele” e Susanna Ripamonti, direttice di “Carte Bollate”, la rivista redatta dai detenuti del carcere di Bollate.
Lo scopo è portare l’esperienza di due figure diverse, ma entrambe ricche di esperienze a contatto con i detenuti, per proporre una riflessione sul dovere dell’informazione di raccontare la realtà variegata del mondo carcerario senza facili sensazionalismi e con un’attenzione particolare per i suoi protagonisti e i loro percorsi di riabilitazione.
Il panel si terrà sabato 9 novembre alle 14.30 al salone Estense, in via Sacco 5, e prevede l’erogazione di crediti per la formazione continua dei giornalisti.
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