Monte Nudo: natura e storia, da Villa Della Porta Bozzolo alla vetta della Valcuvia
Giuseppe Geneletti ci porta in gita sulla cima più alta della Valcuvia, che si trova in una zona immediatamente accessibile e ancora molto naturale e tranquilla partendo proprio da Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno
Le giornate di sole e temperature miti di questo inizio novembre inducono a stare all’aria aperta. In questa stagione la nostra provincia offre colori e panorami che rigenerano lo spirito, senza dover percorrere costose e trafficate vie di fuga dalle città, come devono fare molti in Italia. Tra le infinite opportunità di uscire dalle solite viste e compagnie, il comune di Casalzuigno formato da quattro frazioni, Casale, Zuigno, Aga e Arcumeggia, offre un menù ricco di opzioni.
Di notevole importanza turistica sono la Villa Della Porta Bozzolo (FAI) e il borgo affrescato di Arcumeggiala. Oggi scegliamo di raccontarvi la salita alla “Biota” (dialetto lombardo), il monte Nudo, la cima più alta della Valcuvia, che si trova in una zona immediatamente accessibile e ancora molto naturale e tranquilla. La gita parte proprio dalla Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno.
Lasciata l’auto al parcheggio gratuito, si sale verso l’ingresso della villa e si gira a destra davanti al suo ingresso. Dopo poco si svolta a sinistra seguendo l’indicazione Ronco di Capocaccia, con un percorso di circa 30 minuti che porta verso il piccolo borgo di Aga, un punto d’interesse già di per sé (foto). Aga è un borgo pittoresco situato a 550 metri di altitudine, e sembra un angolo fuori dal tempo. Qui, tra le vecchie case in pietra e la quiete della montagna, si gode di un primo assaggio del panorama che si aprirà completamente più avanti. Accanto alle case del borgo, c’è il suggestivo oratorio romanico di San Bernardino, sorto intorno al XIII secolo e poi ampliato nel secolo XVIII, uno dei segni del passato che ci riportano ad un modo di concepire la vita in termini così lontani da quelli attuali.
Qualcuno ad Aga sta provando a tessere una nuova narrazione che unisce il passato e il contemporaneo. Se ne siete curiosi potete cercare l’Abete Bianco di Isabella Corti, un piccolo paradiso, tra agricoltura Überbio, paesaggio e ruralità, come raccontato abilmente da Claudio Ferretti in questo articolo: «La mia vita immersa nella Natura nel borgo di Aga, senza
elettrodomestici né televisione». In questo momento, Isabella dice sul sito “Benvenuto Novembre. Inizia la stagione dei cachi”.
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Dopo aver ammirato il borgo, il sentiero prosegue addentrandosi in un bosco di faggi, seguendo il segnavia bianco e rosso. La salita inizia a farsi più intensa, ma il percorso è ben tracciato, anche se in questa stagione bisogna fare molta attenzione perché il fogliame caduto è abbondantissimo e copre come una coperta tutto il terreno. Si arriva così a Pozzopiano, una radura a 981 metri di quota, con torre di avvistamento in legno utilizzata dai cacciatori e un’ampia spianata erbosa, perfetta per una breve pausa rigenerante.
Da Pozzopiano si continua verso la cresta est del Monte Nudo, con un sentiero più stretto e ripido, che si fa strada nel bosco tra insidiosi affioramenti rocciosi. Quest’ultimo tratto richiede molta attenzione, specialmente a causa dei molti tronchi caduti. Dopo circa 20 minuti da Pozzopiano, si raggiunge finalmente la vetta del Monte Nudo, a 1.235 metri di altitudine, su cui svetta una croce in metallo, portata nel 1998 dagli Amici della montagna di Cuveglio in sostituzione della ormai fatiscente croce in legno. Dalla sommità della “Biota”, si apre uno dei panorami più affascinanti della zona, sulla Valcuvia, il campo dei Fiori e le cime Lombarde.
Proseguendo sul sentiero di cresta verso ovest si raggiunge in 5 minuti un punto panoramico da cui lo sguardo abbraccia il Lago Maggiore, il Monte Rosa e le alpi svizzere. È il luogo ideale per una pausa pranzo al sacco, immersi in una quiete avvolgente e circondati da un paesaggio di rara bellezza. La vetta è raggiungibile anche salendo in auto al passo del Cuvignone e proseguendo a piedi per la strada tagliafuoco con circa un’ora di cammino.
Prima della ripartenza, si può sostare con il naso verso il cielo per ammirare il volo dei parapendii, che, nelle prime ore del pomeriggio, cercano le correnti ascensionali, con virate a bassa quota mozzafiato sopra i larici. La discesa offre l’opportunità di esplorare altri sentieri che riportano verso Casalzuigno, magari variando il tragitto per scoprire angoli nascosti e nuovi scorci
panoramici. Una volta tornati alla Villa Della Porta Bozzolo, ci si può concedere una visita agli interni, decorati con affreschi e stucchi, e ai giardini, per chiudere la giornata con un tuffo nell’atmosfera nobile e raffinata di questa residenza storica.
L’escursione al Monte Nudo è considerata di media difficoltà e richiede un buon allenamento per affrontare i tratti più ripidi, con una durata complessiva di circa 5-6 ore, a seconda del passo e delle soste. È consigliabile indossare scarpe da trekking adatte e portare con sé una buona scorta d’acqua, e cibo sufficiente per fare il pieno di energie. Questa escursione non è solo una sfida fisica, ma anche un viaggio nel tempo e nella natura, un’esperienza che racchiude il fascino della storia e l’energia delle montagne lombarde, perfetta per chi cerca una giornata all’insegna della bellezza e della tranquillità.
“La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura”, Paolo Cognetti.
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