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Polveriera di Taino, Cinquestelle: “Ritardi nella bonifica”

Per la consigliera regionale “gli inquinanti ritrovati nei terreni, pericolosi per l’ambiente e la salute, nonché in quantità oltre le soglie di legge, comprendono idrocarburi pesanti, piombo, mercurio, cadmio, cromo, arsenico“

Nella polveriera di Taino

«Rispondendo a una mia interrogazione, la Giunta ha confermato il gravissimo ritardo nell’opera di bonifica dell’ex polveriera, il cui sito è di proprietà del Comune dal 2002». È quanto afferma la consigliera regionale M5S Paola Pizzighini

«Gli inquinanti ritrovati nei terreni, pericolosi per l’ambiente e la salute, nonché in quantità oltre le soglie di legge, comprendono idrocarburi pesanti, piombo, mercurio, cadmio, cromo, arsenico. Quest’ultimo ritrovato anche nelle acque di falda. Una miscela impressionante. Oltre allo stato dei terreni desta preoccupazione anche l’ingente presenza di amianto all’interno dell’edificio. Le prime indagini ambientali sono state eseguite nel 2001, ma ad oggi i lavori di bonifica effettiva non sono stati avviati. Un ritardo incomprensibile. Dopo che nel 2019 il Comune ha approvato lo studio preliminare per avviare la bonifica, ≤non risultano atti amministrativi di approvazione di documentazione progettuale. In sostanza l’iter di bonifica è fermo all’esecuzione del piano di caratterizzazione, eseguito tra il 2019 e 2020. Tale attività non è mai stata relazionata ad ARPA con gli esiti analitici da parte dei consulenti incaricati dal Comune≥, come si legge nero su bianco dalla risposta della Giunta alla mia interrogazione».

«A settembre di quest’anno», conclude la consigliera, «si è svolto un incontro fra il Comune e Regione al termine del quale è emerso che si procederà con un ulteriore studio ambientale. Passati più di venti anni dal ritrovamento della contaminazione dei terreni e della falda, siamo quindi ancora in alto mare, cioè nella fase di studio senza alcun serio intervento di reale bonifica a tutela dell’ambiente e della salute. Inoltre, a luglio si è svolta una manifestazione della cittadinanza in cui è stato lanciato un appello per il recupero dell’edificio di inizio ‘900, attualmente degradato ma di interesse storico, culturale ed architettonico e per questo parzialmente vincolato dalla Soprintendenza ai beni culturali. È quindi evidente l’urgenza di un intervento risolutivo, a partire dalla bonifica, per rimediare al degrado della struttura e rendere il bene fruibile con nuove destinazioni di interesse pubblico. Come M5S continueremo a monitorare la situazione, sollecitando la bonifica effettiva della contaminazione e la valorizzazione dell’edificio».

Pubblicato il 06 Novembre 2024
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