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A Luino successo per la serata dedicata al Tutore volontario per minori non accompagnati

Numerose le persone che si sono ritrovate giovedì 7 novembre in biblioteca per approfondire il ruolo del tutore volontario, figura fondamentale per la tutela legale e l'integrazione dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia senza genitori o parenti

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(A cura della Comunità Operosa dell’Alto Verbano)

Grande partecipazione di pubblico alla serata di giovedì 7 novembre presso la Biblioteca di Luino, organizzata dal Gruppo di Lavoro per l’Integrazione che, in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Luino, l’ambito territoriale di Luino del Piano di Zona e le realtà della Comunità Operosa Alto Verbano, ha organizzato questa serata per spiegare la figura del Tutore volontario per minori stranieri non accompagnati, figura poco conosciuta nel nostro territorio e che i relatori hanno illustrato con grande passione e competenza.

Ha introdotto la serata Elena Pastorino, coordinatrice della Comunità Sperimentale Residenziale “Il Mappamondo” di Cassano Valcuvia, che ha illustrato la situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia ovvero di coloro che arrivano in Italia senza una figura genitoriale o anche ragazzi accompagnati e successivamente abbandonati nel nostro territorio.

Nel 2023 sono arrivati in Italia 20.291 minori e al 30 settembre di quest’anno se ne contano 9.904; si tratta principalmente di adolescenti maschi provenienti dall’Egitto, Tunisia, Guinea e Gambia. La riduzione di arrivi nel 2024 è dovuta ad un grosso finanziamento alla Tunisia per bloccare la migrazione di questi ragazzi che sono comunque maltrattati e abbandonati nel deserto ai confini con la Libia. Diversi sono i percorsi per arrivare in Italia: non solo tramite la rotta del Mediterraneo ma anche dall’Adriatico, attraverso la Turchia e la Grecia, e dalla rotta balcanica: viaggi lunghissimi ed estenuanti ove sono oggetto di soprusi e violenze di ogni genere.

Quando arrivano in Italia ed in particolare nelle Comunità di accoglienza si tiene sempre presente che si tratta di adolescenti che hanno il diritto di giocare a calcio, di andare al lago, senza trascurare l’aspetto formativo come imparare l’italiano o imparare un lavoro perché, nonostante i loro sogni, le esigenze primarie sono sempre quelle di avere un permesso di soggiorno, un’attività lavorativa ed una casa appena hanno compiuto i 18 anni.

Essere affiancati da un Tutore volontario può fare veramente la differenza riguardo alla loro integrazione e inclusione in una società più giusta e sicura. Valentina Verdini, avvocata e referente dei Tutori Volontari della Provincia di Varese, ha spiegato con molta chiarezza la figura del tutore volontario che svolge il compito di rappresentanza legale del minore, persegue il riconoscimento dei suoi diritti senza alcuna discriminazione e promuove il suo benessere psico-fisico, vigila sui percorsi di educazione ed integrazione tenendo conto delle sue capacità, inclinazioni naturali ed aspirazioni e vigila sulle sue condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione; può anche amministrare l’eventuale patrimonio della persona di minore età.

L’aspirante tutore deve essere un cittadino italiano o di un altro stato UE con adeguata conoscenza della lingua italiana, deve risiedere in Italia e aver compiuto 25 anni di età, godere dei diritti civili e politici, non aver riportato condanne penali e non avere in corso procedimenti per l’applicazione di misure di sicurezza o prevenzione; inoltre non deve avere condizioni ostative previste dall’art. 35° del C.C. (non avere la libera amministrazione del proprio patrimonio, essere oggetto di provvedimenti di decadenza, limitazione o sospensione della responsabilità genitoriale, essere stato rimosso da altra tutela, essere iscritto nel registro dei falliti). Tutto questo in base alla legge n.47 del 7 aprile 2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” che ha istituito la figura del Tutore Volontario per Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) i cui elenchi sono tenuti dai tribunali per minorenni.

I cittadini che aspirano a diventare tutori volontari devono seguire un percorso che prevede la presentazione di una domanda per la selezione presso gli uffici del Garante Regionale della Lombardia (quello per il 2024 è stato prorogato fino al 23 novembre). I moduli per la domanda possono essere scaricati dal sito: https://garanteminoriefragilita.regione.lombardia.it/
In seguito, viene istruito un fascicolo individuale; la commissione di valutazione svolge un colloquio per indagare le motivazioni del candidato e coloro che l’hanno superato saranno ammessi a corsi di formazione online. La Commissione approva le candidature e i nominativi vengono trasmessi ai tribunali per i minorenni di Brescia o Milano. Infine, avviene l’iscrizione nell’elenco dei tutori volontari.

A conclusione della serata sono intervenute due tutrici volontarie, Antonietta Laudato e Elda Garatti, che hanno raccontato le loro esperienze con minori stranieri evidenziando l’importanza di questa figura per il ragazzo che si sente accompagnato in questa sua nuova esperienza di vita; hanno anche evidenziato come il lavoro del tutore volontario avviene in rete, in stretto contatto con Servizi Sociali e i referenti della comunità di accoglienza. Hanno concluso dicendo “Che cosa accomuna tutti noi?  Siamo umani e il nostro superiore interesse è quello di essere nella stessa famiglia”.

Attualmente in provincia di Varese, a fronte di una presenza elevata di minori, c’è una carenza di tutori e per questo motivo si stanno organizzando serate per far conoscere la figura del tutore volontario che rappresenta veramente un grande aiuto per la crescita e l’inserimento di questi ragazzi.

Chi volesse ricevere ulteriori informazioni sulla figura del tutore volontario e su come si diventa tutori volontari può scrivere alla mail della Comunità Operosa Alto Verbano: comunitaoperosa@gmail.com.

Pubblicato il 11 Novembre 2024
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