Otto studenti per otto posti di lavoro. La “mini” academy di Confapi mette a segno il primo gol
Confapi Varese, in collaborazione con Synergie, Enaip e l’associazione Rod Job, ha realizzato un'academy per il settore carrozzerie. Quattro candidati già assunti e quattro in via di assunzione
Quando si pronuncia al parola Neet, acronimo che indica una persona con un’età compresa tra i 16 e i 24 anni che in un dato momento non studia, non lavora e non riceve una formazione, si usa quasi sempre un tono di rassegnazione, come se dietro a quella rinuncia totale ci fosse una scelta di vita irreversibile.
Il numero dei Neet in Lombardia sfiora il milione di giovani, un enorme e potenziale bacino da cui attingere manodopera ricercata dalle imprese. Missione tutt’altro che facile perché richiede un coordinamento dell’intero ecosistema a cui fa riferimento il mercato del lavoro.
L’ACADEMY DELLE CARROZZERIE
Confapi Varese, in collaborazione con Synergie, Enaip e l’associazione Rod Job, ha provato con un progetto mirato a soddisfare il fabbisogno di personale delle carrozzerie del territorio. Degli 8 ragazzi, selezionati per partecipare all’academy che prevedeva un percorso intensivo di 80 ore tra teoria e pratica, la metà già lavora e i rimanenti stanno per essere assunti.
L’aspetto interessante di questa esperienza non è tanto il modello, che ha funzionato bene e comunque non è nuovo, quanto il risultato.
La frase magica la pronuncia Alessandro Loro di Synergie: «Abbiamo cercato ragazzi con un’attitudine specifica e voglia di imparare». Il lavoro di scouting e ricerca dei candidati è stato determinante e faticoso per portare a casa il risultato.
DALL’AULA AL LAVORO
Dopo aver assimilato alcuni concetti tecnici in aula, i candidati sono stati divisi in due gruppi e inseriti in due carrozzerie: la Pozzi Arturo di Casciago e la Minelli di Barasso. «In oltre settant’anni di attività – racconta Giannino Pozzi, ceo della storica carrozzeria industriale Pozzi Arturo e presidente di Unionmeccanica di Confapi – non abbiamo mai avuto problemi nel turnover tra le diverse generazioni, ma da qualche anno è diventato un dramma per mancanza di candidati».
L’imprenditore ammette le colpe di un settore, quello della carrozzerie, che non ha mai sentito la necessità di narrare all’esterno il suo mondo. «Molti pensano che le nostre aziende siano posti di lavoro malsani – sottolinea Pozzi -. In realtà è cambiato tutto, si usano prodotti diluibili con acqua e non più solventi, gli ambienti sono puliti e la retribuzione è molto buona. Oggi nel nostro lavoro c’è anche tanta tecnologia e questi ragazzi alla fine della giornata hanno soddisfazioni notevoli».
VALORIZZARE IL POTENZIALE UMANO
La grande soddisfazione, secondo Alessandro Loro, dipende anche dal fatto che «i ragazzi si sono resi conto che la loro attitudine è stata messa concretamente a terra e il loro potenziale valorizzato». Determinante è stato poi il lavoro di scouting iniziale condotto dalle operatrici di Synergie, Camilla Folloni e Miriam Crepaldi, che hanno condotto la ricerca attiva per individuare i candidati adatti.
L’academy realizzata da Confapi ha utilizzato i fondi di Formatemp e per i partecipanti era previsto un rimborso forfettario. In un tempo in cui spesso si deve pagare per trovare un lavoro, essere rimborsati per partecipare a un programma di formazione non è certo un dettaglio indifferente per chi deve scegliere si intraprendere un percorso di formazione.
«Per dare una risposta al cosiddetto mismatch tra domanda e offerta di lavoro – ha detto Stefano Conti manager di Synergie – ci siamo mossi in maniera proattiva partendo dal potenziale delle persone e dalla loro attitudine per poi fornire gli strumenti tecnici pratici operativi».
L’ecosistema, come lo ha definito, Ida Marelli di Rod job, associazione che si occupa di orientamento e academy, ha funzionato. «Abbiamo messo in rete – spiega la manager – agenzie per il lavoro, scuole e professionisti con l’obiettivo di colmare questo maledetto mismatch. La rete ha permesso di rispondere a due bisogni: da una parte permettere ai candidati di rimettersi in gioco sul mercato del lavoro, dall’altra rispondere al bisogno crescente delle imprese di reperire manodopera qualificata introvabile».
FORMARE ALL’ESTERO
Confapi ha già in programma nuovi progetti di academy mirate su diversi settori e la realizzazione di un percorso annuale di istruzione e formazione tecnica superiore di un anno (Ifts) in partnership con Synergie ed Enaip. «Abbiamo allo studio un progetto di formazione in paesi stranieri – conclude Davide Selle, responsabile dell’Area formazione di Confapi Varese -. Si tratta di andare a formare professionisti direttamente nei paesi di origine per poi essere inseriti in aziende italiane».
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