Stipendi in Italia: il dato medio è di 37mila euro lordi ma con grandi differenze di genere, età e area geografica
Le retribuzioni in Italia nel 2022 (ultimo dato analizzato da Istat) evidenziano un quadro complesso, caratterizzato da forti disuguaglianze tra settori, generi, livelli di istruzione e aree geografiche
Nel 2022, la retribuzione lorda media annua per i lavoratori dipendenti in Italia si attesta a 37.302 euro. Questo valore, purtroppo, non è distribuito equamente tra i vari settori, generi, livelli di istruzione e tipologie di contratto. Ma cosa significa concretamente per il lavoratore medio? (QUI IL DOCUMENTO COMPLETO DI ISTAT)
Cosa significa 37.302 euro all’anno in termini netti
Ottenere una stima approssimativa dello stipendio netto è molto complicato perché ci sono elementi contributivi che dipendono dalla situazione di ogni singolo lavoratore. In genere, un lavoratore italiano può aspettarsi di ricevere circa il 70-75% dello stipendio lordo a causa di tasse e contributi, che variano in base alla fascia di reddito e a eventuali deduzioni. Se prendiamo una percentuale del 70%, il salario netto annuo sarebbe di circa 25.900 euro, il che corrisponde a circa 1900 euro al mese netti con tredici mensilità.
Le differenze di retribuzione tra settori
I settori economici in Italia mostrano una notevole disparità nelle retribuzioni medie. Ad esempio, il settore delle Attività finanziarie e assicurative registra la retribuzione oraria media più alta con 25,9 euro, mentre il settore Servizi di alloggio e ristorazione si attesta a 10,9 euro l’ora. Queste differenze non sono solo il riflesso del tipo di attività svolta, ma anche dei livelli di specializzazione richiesti.
Divari retributivi per genere
Il Gender Pay Gap in Italia nel 2022 è pari al 5,6%. Sebbene tale gap sia relativamente contenuto rispetto ad altri paesi, persistono differenze significative. Le donne guadagnano mediamente 15,9 euro all’ora, contro i 16,8 euro degli uomini. In settori come quello dei dirigenti, il differenziale di genere raggiunge valori molto più alti, con le donne guadagnanti circa il 30,8% in meno rispetto ai colleghi maschi.
L’influenza del livello di istruzione
Il livello di istruzione ha un impatto rilevante sulle retribuzioni. I lavoratori con almeno una laurea guadagnano mediamente il 58,8% in più rispetto a chi ha solo il diploma di scuola superiore. Nel comparto industriale, la retribuzione annua più alta si registra tra i laureati, con un valore che può arrivare fino a 56.404 euro.
Contratti e anzianità lavorativa
Anche la tipologia di contratto influisce sui guadagni. I lavoratori con contratto a tempo determinato guadagnano, in media, il 24,6% in meno rispetto ai colleghi con contratto a tempo indeterminato. Inoltre, l’anzianità lavorativa gioca un ruolo significativo: i lavoratori più esperti guadagnano cifre ben superiori rispetto ai neofiti.
Il 10,7% dei dipendenti è a bassa retribuzione oraria
A livello europeo i low-wage earners, ossia i dipendenti a bassa retribuzione oraria, sono definiti come coloro che hanno una retribuzione oraria uguale o inferiore ai due terzi del valore mediano nazionale. Nel 2022, in Italia, tale soglia corrisponde a 8,9 euro l’ora.
L’incidenza dei dipendenti a bassa retribuzione è pari al 10,7%, è più alta tra le donne (12,2% contro 9,6% degli uomini), i giovani (fino a 29 anni, 23,6%) e i dipendenti con titolo di studio inferiore al diploma (18%); quote decisamente elevate si osservano anche tra chi esercita professioni non qualificate (33,3%) e tra chi lavora nelle attività commerciali e nei servizi (17,5%).
La percentuale più bassa di low-wage earners si rileva tra i dipendenti delle Professioni intellettuali e scientifiche (1,3%) e tra i Dirigenti (1,7%), tra i dipendenti con livello di istruzione terziaria (3,3%) e tra gli ultra cinquantenni (7,2%).
Retribuzioni nel sud Italia e differenze geografiche
Le retribuzioni sono mediamente inferiori nel Sud Italia e nelle Isole, con una disparità che si riflette anche nel numero di ore retribuite. I lavoratori nel Nord-est, ad esempio, percepiscono una retribuzione oraria media di 15,9 euro, mentre al Sud il valore scende a 15,1 euro. Questa differenza evidenzia una disparità economica significativa che va oltre il semplice divario salariale e include anche l’accesso a opportunità di lavoro ben remunerato.
Le retribuzioni in Italia nel 2022 evidenziano un quadro complesso, caratterizzato da forti disuguaglianze tra settori, generi, livelli di istruzione e aree geografiche. Sebbene la retribuzione lorda media annua possa sembrare un dato rassicurante, la realtà per molti lavoratori è ben diversa, con notevoli differenze salariali che dipendono da vari fattori.
Conoscere questi dati è fondamentale per orientarsi nel mondo del lavoro e per adottare politiche efficaci volte a ridurre le disuguaglianze economiche, a favore di un sistema più equo per tutti i lavoratori italiani.
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