Novara, patria del Campari. Una targa ricorda l’invenzione del più classico tra i bitter
È stata posizionata vicino all'Angolo delle Ore, il locale dove nel 1860 l'imprenditore Gaspare Campari mise a punto la sua speciale miscela
C’è un filo – rosso in questo caso – che lega una delle bevande alcoliche più conosciute al mondo e la città di Novara. A ricordarlo, vicino all’Angolo delle ore, nel centro storico di Novara, è una targa che ricorda Gaspare Campari, posizionata nella giornata di ieri, martedì 21 gennaio. L’iniziativa, curata dall’Agenzia turistica locale, rappresenta un tributo del territorio all’imprenditore e al suo Caffé dell’Amicizia, dove fu creato il celebre bitter, ma anche un modo per segnalare a turisti e visitatori i locali dove ha avuto inizio la storia di un prodotto conosciuto e amato in tutto il mondo.
Il Campari nacque proprio a Novara nel 1860 grazie all’intuizione e alla competenza di Gaspare Campari, imprenditore del settore, formatosi a Torino come apprendista dai maggiori esperti di liquori e distillati. Dal capoluogo piemontese, Campari si trasferì a Novara e nel 1850 prese in affitto il Caffè dell’Amicizia, situato tra Corso Cavour e Corso Italia, conosciuto come Angolo delle Ore.
Pochi anni dopo, nel 1904, grazie al successo del suo prodotto Campari si trasferì a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, per aprire lo stabilimento che poi passò al figlio Davide. Grazie a una serie di scelte lungimiranti e di fortunate mosse di marketing – tra tutte quella di far incontrare pubblicità e arte nella promozione dei propri prodotti – ben presto Campari divenne il brand più noto nei caffè milanesi e fu poi distribuito in tutta Italia e successivamente in nel mondo, diventando l’ingrediente protagonista di molti dei più rinomati aperitivi e cocktails.
La targa, con i loghi della Città di Novara e di Terre dell’Alto Piemonte, recita:
“In questo luogo sorgeva il Caffé dell’Amicizia con annesso laboratorio, dove nel 1860 Gaspare Campari inventa una miscela così distintiva e rivoluzionaria che lo porterà, ancora oggi, a far conoscere il proprio nome in tutto il mondo”.
Il video sulla storia del Campari
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