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Tra neve, vento e sogni Daiana e i suoi bambini conquistano Capo Nord in caravan

L’emozione indescrivibile del figlio più piccolo all’arrivo, le sfide estenuanti affrontate durante il ritorno e il sogno di ripetere il viaggio, questa volta in compagnia di un gruppo. Daiana, l’infermiera di Luino, condivide la sua straordinaria avventura

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Avevamo raccontato dell’ambizioso obiettivo della luinese Daiana poco prima della sua partenza, il 26 marzo, verso Capo Nord. Voleva portare i suoi due bambini nel punto più settentrionale d’Europa, «dove la terra incontra il cielo, alla fine dell’Europa del Nord», come ci aveva detto con un sorriso carico di speranza.

Un viaggio carico di sfide, che richiede preparazione e determinazione. Alcuni ci provano senza riuscire, altri optano per percorsi meno complessi. Daiana, invece, ha scelto di affrontarlo da sola, con due bambini, un’auto e una caravan. Con tenacia e organizzazione, ha trasformato il suo sogno in una realtà memorabile, oltrepassando confini geografici e personali.

«L’arrivo è stato emozionante, unico. Gli ultimi 30 chilometri erano nel mezzo di una bufera, ma tornare indietro non era un’opzione. Ho seguito i paletti rossi lungo la strada e alla fine ce l’abbiamo fatta: siamo arrivati alla fine della terra» racconta Daiana. Con gli occhi ancora brillanti, ricorda la reazione di suo figlio davanti al celebre globo di ferro che segna l’arrivo al 71° parallelo: «Ci sei riuscita, mamma! Lo vedi? Ci sei riuscita!».

«Quella frase mi risuona ancora nelle orecchie. Mio figlio con il bastone sulla neve, emozionatissimo, che urlava: ‘Mamma, guarda, ci siamo arrivati’. È stato un momento indimenticabile.»

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La preparazione al viaggio è durata un anno intero ma prima della partenza, non sono mancate le critiche e i dubbi: «Mi dicevano che non ce l’avrei fatta, che era troppo rischioso partire da sola con due bambini. Ma io ero determinata. Mi ero preparata e sapevo a cosa andavo incontro. Quando finalmente ho visto quel globo, mi sono sentita incredula e felice. Era tutto vero.»

Il ritorno, invece, è stato pieno di imprevisti. «Una bufera ha mandato in blocco il Webasto, con temperature di -25 gradi. Dovevo fermarmi a rompere il ghiaccio e riavviare tutto. A forza di farlo, si è bruciato il sensore dei gas di scarico. Mi sono ritrovata a dormire in un autolavaggio riscaldato per far ripartire il riscaldamento della roulotte. Ho atteso a Tromsø che aprissero le officine, ma con le feste di mezzo è stato tutto un incubo.»

Daiana, che lavora come infermiera in Svizzera, aveva una scadenza serrata: «Dovevo tornare al lavoro, quindi ho guidato per ore interminabili ogni giorno. Tra neve, vento e ponti danesi chiusi per il maltempo, è stata una vera corsa contro il tempo. Ma alla fine ce l’ho fatta, e oggi lo racconto con un sorriso a 32 denti.»

La soddisfazione più grande? «Arrivare là. Subito dopo la Befana hanno chiuso tutto per maltempo: siamo stati fortunati. Questo viaggio ha dimostrato che i limiti esistono solo nella nostra testa. Volevo far vedere ai miei figli che non bisogna mai rinunciare ai propri sogni».

L’avventura di Daiana ha ispirato molti. «Nel mondo caravan, la mia esperienza ha suscitato grande interesse. Ho creato un gruppo per famiglie che vogliono provare un viaggio simile. Sogno di organizzare una carovana, un viaggio di gruppo con persone che condividono questa passione.»

Ma non solo: «Sono tante le donne single che mi hanno contattata, affascinate dalla mia storia. Mi piacerebbe organizzare un raduno verso marzo, per far conoscere la nostra valle e iniziare a pianificare nuove avventure insieme»

E il futuro? Daiana guarda avanti: «Vogliamo tornare lì. Con una tabella di marcia meno serrata, per goderci davvero la Lapponia. Capo Nord è stato un sogno realizzato, ma questa volta voglio dedicare più tempo alla scoperta. I miei bambini meritano di vivere appieno queste esperienze uniche».

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Pubblicato il 22 Gennaio 2025
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