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Attività di rilevanza sociale: come finanziarle con il 5 per mille

La destinazione del 5 per mille è discrezionale e non obbligatoria; di fatto, il contribuente ha la facoltà di decidere come una parte delle sue imposte dovrà essere utilizzata e lo Stato è tenuto a rispettare tale decisione

firmare

Quando parliamo di 5 per mille facciamo riferimento a una quota dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) che viene destinata al finanziamento di enti e organizzazioni che svolgono attività di rilevanza sociale e che sono iscritti a uno specifico elenco.

Possono richiedere di essere beneficiari del contributo in questione gli ETS (Enti del Terzo Settore), comprese le Cooperative Sociali ed escluse le Imprese Sociali costituite in forma di società, gli Enti della Ricerca Scientifica e dell’Università, gli Enti della Ricerca Sanitaria, i comuni di residenza dei contribuenti, le ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) riconosciute ai fini sportivi dal CONI che svolgono un’attività socialmente rilevante ecc.

La destinazione del 5 per mille è discrezionale e non obbligatoria; di fatto, il contribuente ha la facoltà di decidere come una parte delle sue imposte dovrà essere utilizzata e lo Stato è tenuto a rispettare tale decisione.

Il 5 per mille è una forma di donazione?

Si sente spesso parlare di “donazione del 5 per mille”, ma quest’espressione, pur popolare, non è corretta.

La donazione è una cosa molto diversa e un caso classico è quello del contribuente che decide di effettuare un bonifico bancario (che è una transazione tracciabile) a una ONLUS; in questo caso si è presa la decisione di prelevare una parte del proprio patrimonio e donarla. Peraltro, questa transazione dà diritto a un beneficio fiscale.

La scelta del 5 per mille si differenzia dalla donazione in quanto il contribuente non si priva di una parte del suo patrimonio, ma esercita semplicemente il suo diritto di destinare una parte delle sue imposte. Dal punto di vista strettamente economico non ha né vantaggi né svantaggi; esercita una sua parziale sovranità.

Considerando che si tratta di due cose nettamente distinte, il contribuente potrebbe per esempio decidere di destinare il 5×1000 all’ONLUS “Tizio e Caio” e al contempo effettuare una donazione al medesimo soggetto con un bollettino postale o un bonifico bancario.

Come destinare il proprio 5 per mille a uno specifico destinatario?

Premesso che la destinazione del 5×1000 non è obbligatoria, qualora si voglia effettuarla è necessario apporre la propria firma in uno dei 7 riquadri predisposti a tale scopo che si trovano sui modelli utilizzati per la dichiarazione dei redditi indicando il codice fiscale del soggetto a cui si desidera destinare il finanziamento.

I modelli reddituali che fanno riferimento ai redditi 2024 sono il Modello Redditi Persone Fisiche 2025, il Modello 730 2025 e la Certificazione Unica 2025 (CU 2025); per destinare parte delle proprie imposte si dovrà utilizzare la “Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF” allegata ai vari modelli e scaricabile anche in formato PDF dal portale dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it).

I contribuenti che sono esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione possono effettuare le scelte per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef, presentando la scheda, in busta chiusa, entro il 31 ottobre 2025.

Si può destinare il 5×1000 a più di uno specifico soggetto?

Non è possibile destinare il 5×1000 a più di un soggetto; non si può cioè scegliere la ONLUS “Tizio e Caio” e la ASD “Sempronio e Mevio”, ma si può però firmare uno dei 7 riquadri omettendo l’indicazione del codice fiscale. Così facendo, lo Stato ripartirà in modo proporzionale la somma a seconda delle preferenze ottenute dalle associazioni della categoria presente nel riquadro firmato.

Se non si opera nessuna destinazione, ovvero non si indica nessun codice fiscale e non si appone alcuna firma, la quota del 5 per mille resterà allo Stato.

5 per 1000, 8 per 1000 e 2 per 1000 sono opzioni mutuamente esclusive?

5 per 1000, 8 per 1000 e 2 per 1000 non sono opzioni mutuamente esclusive. Ciò significa che il contribuente può effettuare tutte le tre scelte oppure optare per due o soltanto una di esse.

Detto del 5×1000, l’8×1000 è una quota dell’IRPEF che può essere destinata allo Stato oppure a un’istituzione religiosa; per conoscere i possibili destinatari si può consultare il portale web dell’Agenzia delle Entrate.

Il 2×1000, invece, è una quota destinabile a uno specifico partito politico; anche in questo caso si può reperire l’elenco sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.

Pubblicato il 20 Febbraio 2025
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