Fiom: “Beko Europe è in crisi e si fanno 5mila frigoriferi in più. Non è un buon segnale”
Presidio e sciopero sugli straordinari riuscito. Nel frattempo si muovono anche Mimit e Regione Lombardia. Il consigliere regionale Monti (Lega) presidente della Commissione Welfare chiede un'audizione alle parti sociali
«C’è stata una grande adesione sia allo sciopero degli straordinari e al presidio. Era su base volontaria è dunque evidente che i lavoratori hanno voluto mandare un messaggio chiaro alla proprietà turca (Arcelik, ndr) di Beko Europe». A parlare è Luciano Frontera, coordinatore della rsu della Fiom Cgil allo stabilimento di Cassinetta di Biandronno, polo dell’elettrodomestico da incasso della multinazionale turca. Non era così scontato, considerato che in settimana c’era stato già uno sciopero di due ore in tutti e cinque gli. stabilimenti italiani di Beko Europe, proclamato dalle segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm. La ragione di questa mobilitazione ha due ragioni: fare chiarezza sul piano industriale e avere a breve un confronto al tavolo già aperto al ministero delle Imprese e del made in Italy.
«Tutta questa incertezza sul futuro, il silenzio sul piano industriale e le notizie relative alla chiusura degli stabilimenti polacchi – continua Frontera – alimentano un clima di forte preoccupazione tra i lavoratori».
La Fiom ha scelto la giornata di sabato per il presidio e lo sciopero perché i lavoratori dello stabilimento frigoriferi stanno continuando a fare straordinari, in un momento in cui c’è una netta flessione dei volumi. «Dobbiamo produrre cinquemila pezzi in più – sottolinea il sindacalista – in un momento in cui il mercato degli elettrodomestici non mostra segni di ripresa. Non vorremmo che dietro questa richiesta si nascondi una notizia peggiore».
SI MUOVE LA POLITICA
Nel frattempo anche la politica locale e nazionale si sta muovendo. Il sindacato dei metalmeccanici fa sapere che, dopo la mozione approvata all’unanimità in Regione Lombardia, su iniziativa del consigliere regionale Luca Ferrazzi, è arrivata anche la chiamata del consigliere regionale della Lega, Emanuele Monti, presidente della Commissione Welfare, per un’audizione con le parti sociali.
«Il Mimit e Regione Lombardia si stanno interessando alla vicenda di Beko Europe – commenta Massimo Porotti, sindaco di Biandronno -. Considerato il numero di dipendenti e fornitori, questa azienda è una risorsa e un bene per tutto il territorio della provincia di Varese e anche oltre. Bisogna fare chiarezza sulle strategie aziendali, per fare in modo che tutti possano lavorare serenamente e pensare al futuro».
Beko Europe taglia la produzione in Polonia. Sale la preoccupazione tra i lavoratori di Cassinetta
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