Nelle case della comunità di Varese e di Laveno gli ambulatori dedicati ad anoressia e bulimia
Due equipe multidisciplinari dedicate alla presa in carico precoce dei disturbi alimentari. La direttrice della psichiatria dell'Asst Sette Laghi spiega le modalità operative e di accesso al servizio
Anoressia e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sé sia della sua natura psichica.
Le stime in Italia
In Italia si stima una prevalenza tra lo 0,2 e lo 0,8 per cento per l’anoressia mentre per la bulimia è tra l’1 e il 5%. Le più a rischio sono le adolescenti e le donne giovani adulte, tra i 16 e i 25 anni di età anche se non mancano casi tra le più giovani o le più grandi. C’è una netta prevalenza di donne rispetto agli uomini ( 1 uomo ogni 10 donne) ma con il “binge” la forbice si è assottigliata con un rapporto di 1 a 4.
L’importanza della diagnosi precoce
I disturbi alimentari possono provocare danni gravi e portare anche alla morte. Se la diagnosi è precoce e il trattamento intensivo e completo sotto il profilo medico e psichiatrico, però, gli anoressici e i bulimici hanno buone probabilità di recupero. L’Istituto superiore di sanità spiega che uno studio di follow up di quindici anni sulle adolescenti ospedalizzate per anoressia nervosa ha dimostrato che il tempo di recupero è molto lungo, dai 57 ai 79 mesi, ma che tra le pazienti che hanno ricevuto un trattamento intensivo non ci sono stati casi di morte. La mortalità per anoressia sembra però essere, laddove il trattamento non è tempestivo ed efficace, piuttosto alta e raggiunge il 20 per cento in persone malate per più di vent’anni.
L’Asst Sette Laghi avvia due ambulatori specifici
Il fenomeno, diffuso soprattutto nei paesi occidentali, si è acuito dopo il lockdown. L’attenzione alla salute mentale dei giovani è uno dei temi al centro delle politiche sanitarie del Governo e di Regione Lombardia. Sono stati stanziati dei fondi e proprio grazie a queste linee di finanziamento, l’Asst Sette Laghi ha attivato, nella prima settimana di dicembre, due centri di riferimento di primo livello nelle Case di Comunità di Varese e Laveno-Mombello. Equipe multidisciplinari e multiprofessionali composte da medico psichiatra, psicologo psicoterapeuta e dietista sono dedicate al trattamento specifico, precoce e tempestivo, di queste manifestazioni cliniche.
Prenotarsi chiamando il numero 0332 278727
Per accedere al Servizio, è necessario prenotarsi attraverso il numero 0332-278727 (dal lunedì al venerdì, ore 8.30-12.30), per poi presentarsi alla prima visita muniti di prescrizione medica, previo appuntamento.
«Abbiamo voluto attivare sul territorio questi due servizi lontano dai servizi psichiatrici – spiega la professoressa Camilla Callegari direttrice della Psichiatria dell’Asst Sette Laghi – Accogliamo dall’età adolescenziale, in raccordo con la neuropsichiatria infantile, fino all’età adulta. In entrambe le case, ci sono specialisti con esperienza sui disturbi alimentari chiamati a prendere in carico con diagnosi precoce. Sappiamo che stiamo parlando di patologie subdole: non è facile individuare i sintomi e, anche quando si nota qualche anomalia, si tende a minimizzare, a pensare che si risolverà spontaneamente».
Dall’apertura, a inizio dicembre, nella casa di comunità di Varese sono già state effettuate 9 valutazioni mentre in quella del Verbano 4 : « Attualmente abbiamo un numero telefonico dedicato ( lo 0332-278727) che è lo stesso dell’ambulatorio per l’ansia e la depressione, molto conosciuto. Con l’impegnativa del medico curante si viene per una visita completa: psichiatra, psicoterapeuta e dietista. Con la diagnosi, si attiva un percorso multidisciplinare coinvolgendo, in caso di necessità, anche gli altri specialisti aziendali come l’endocrinologo o il gastroenterologo».
Diagnosi precoce entro 4 anni dalle prime manifestazioni
Il ruolo dei due ambulatori è quello di intercettare precocemente le situazioni di esordio, entro i 4 anni dalle manifestazioni, ma sono accettati anche casi conclamati oppure altre patologie, ma solo per indirizzarle al percorso clinico più appropriato come nel caso dell’obestità: « Il periodo di esordio viene considerato in modo ampio anche perchè, come già detto, i disturbi alimentari sono subdoli. Parliamo di una fase, quella dell’adolescenza, che è normalmente caratterizzata da cambiamenti, da percorsi di crescita nuovi e alternativi. Comprendere il disagio sottostante non è semplice. La mia raccomandazione è per i genitori: essere in grado di osservare e cogliere situazioni particolari, come cambiamenti drastici dell’umore o delle abitudini. Quando, però, c’è il dubbio di un malessere crescente, occorre evitare assolutamente di porsi in maniera ansiosa o anche ossessiva e inquisitoria. Prendere di petto la situazione, in casi come questi, non è consigliabile:meglio trovare altre vie, avvicinarsi con sensibilità, in modo accogliente».
Alla base di un malessere che innesca il disturbo alimentare può esserci anche un evento traumatico: dall’incidente al cambiamento in famiglia, alla rottura della routine. « Le nostre equipe hanno esperienza nel campo dei disturbi alimentari e lavorano sulla motivazione del o della paziente perchè senza la sua collaborazione o anche la disponibilità delle famiglie i porsi in modo accogliente e propositivo non si raggiungono i risultati»
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.