Un altro pendolare delle truffe fermato dai carabinieri di Verbania
In caserma la donna ha riconosciuto buona parte dei gioielli, subito restituiti dai militari. I successivi accertamenti hanno permesso di attribuire all’uomo anche altri quattro tentativi di truffa
![carabinieri verbania](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2024/11/carabinieri-verbania-1766886.610x431.jpg)
Nella giornata di sabato scorso i carabinieri del Nor di Verbania hanno denunciato a piede libero per truffa aggravata e ricettazione un 47enne residente in Campania.
Già dal primo pomeriggio infatti la centrale operativa dei carabinieri di Verbania ha iniziato a ricevere segnalazioni di tentativi di truffa da vari comuni della provincia, in particolare nella zona tra Verbania, Ghiffa, Premeno e Gravellona Toce. Le vittime erano tutte persone anziane e la tecnica utilizzata quella solita del finto carabiniere che chiama chiedendo soldi o preziosi per evitare il carcere al figlio o nipote della vittima prescelta, con la scusa che il congiunto avrebbe provocato un grave incidente. Anche i veri carabinieri conoscono bene questo tipo di truffa e sanno che quando una zona viene bersagliata da questi tentativi di truffa, bisogna cercare uno o più complici che girano in auto con il compito di raggiungere le abitazioni delle vittime che hanno “abboccato”.
Per tale motivo la centrale operativa ha coordinato diverse pattuglie, in abiti civili e in uniforme, inviandole nelle aree da cui provenivano le segnalazioni di tentativi di truffa.
Ad un certo punto i militari hanno notato a Premeno una vettura, una Lancia Y, che ha destato non pochi sospetti, proprio nella zona da cui era giunta una segnalazione per un tentativo di truffa. Questo è bastato ai carabinieri per collegare veicolo e conducente all’attività criminale in corso ed hanno iniziato a seguirlo nei vari spostamenti, fino ad arrivare a Gravellona Toce, dove il conducente ha parcheggiato nei pressi di un supermercato ed è sceso a prendersi un panino. Una volta ripartito, vedendolo imboccare l’autostrada, i carabinieri hanno deciso comunque di fermarlo prima che lasciasse la provincia. Una pattuglia del Radiomobile lo ha agganciato e bloccato all’altezza dello svincolo di Baveno, dove il conducente è apparso subito agitato alla richiesta di documenti. Questo, unito al fatto di non saper dire il motivo per cui si trovasse lì e al forte accento campano, è stato sufficiente per avvalorare i sospetti dei militari che, nella perquisizione dell’auto hanno rinvenuto un sacchetto pieno di gioielli di cui ovviamente il sospettato non ha fornito spiegazioni.
In più sul cellulare dell’uomo sono state trovate diverse foto di particolare interesse, raffiguranti i monili rinvenuti nonché la foto scaricata da Google Maps di una via di Verbania con il numero civico corrispondente ad una delle segnalazioni di tentativo di truffa pervenute alla centrale operativa. Avendo il forte sospetto che quell’oro fosse frutto di una o più truffe, ma non avendo ancora alcuna denuncia in mano, mentre l’uomo è stato portato in caserma a Verbania per chiarire la sua posizione, una pattuglia del Radiomobile ha effettuato una verifica porta a porta su tutta la via in questione, suonando ad ogni singolo citofono e chiedendo agli inquilini se nel pomeriggio si fosse presentato qualcuno, spacciandosi per carabiniere, a cui avevano consegnato dei gioielli. Dopo diversi tentativi, i carabinieri hanno rintracciato una coppia di anziani la cui signora ha riferito che nel pomeriggio una persona le aveva detto di recarsi al cimitero dove un maresciallo dei carabinieri le avrebbe consegnato dei documenti per l’incidente che il figlio aveva provocato. Mentre lei era fuori un uomo si era presentato a casa, dal marito, chiedendo 4mila euro che sarebbero diventati 18mila se la donna investita fosse morta. Non avendo tale cifra in casa il truffatore si è fatto consegnare tutti i gioielli più pochi spicci.
In caserma la donna ha riconosciuto buona parte dei gioielli, subito restituiti dai militari, ma altri, probabile provento di altre truffe, sono ancora da riconoscere.
I successivi accertamenti hanno permesso di attribuire all’uomo anche altri quattro tentativi di truffa perpetrati lo stesso giorno, inoltre sull’auto è stata trovata anche una carta bancomat che, dai primi accertamenti, apparterrebbe ad un’altra vittima di truffa, avvenuta pochi giorni fa in Puglia.
L’uomo è stato denunciato a piede libero con l’accusa di truffa aggravata, in concorso con altri complici ancora ignoti, e ricettazione.
Preme precisare che l’operazione di servizio è stata resa possibile anche grazie alle numerose chiamate che sono giunte al 112 e che hanno permesso di attivare un dispositivo che, anche in altre occasioni, ha dato i suoi frutti, permettendo non solo di assicurare i responsabili alla giustizia, ma anche di restituire alle vittime, soldi e soprattutto gioielli che molto spesso hanno un più un valore sentimentale che economico.
La tutela delle persone più fragili è uno degli obiettivi principali dell’Arma dei Carabinieri che ha avviato diverse campagne sul tema, e il Comando Provinciale di Verbania, in questi ultimi anni si è mosso su più fronti, ad esempio con la collaborazione con Acque Novara VCO e Idra Blu e con gli incontri tra i Comandanti delle Stazioni e la popolazione. Proprio come quello che ieri mattina, nella chiesa di San Maurizio a Ghiffa, il Comandante della Stazione di Verbania ha tenuto davanti ad un centinaio di fedeli rimasti ad ascoltare i suoi consigli al termine della messa domenicale.
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