Vertenza Beko: “Ancora troppi problemi da risolvere per provare a raggiungere un accordo”
Secondo Fiom, Fim e Uilm Inaccettabili gli esuberi fra gli impiegati, il Governo si impegna a intervenire sulla proprietà. Prossimo incontro venerdì 25 marzo

«Ci sono ancora troppi problemi da risolvere per provare a raggiungere un accordo con Beko. Nell’incontro tenutosi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Beko ha dichiarato di aver dato un incarico a Sernet per la ricerca di un investitore a Siena; il Governo invece non si è detto ancora pronto ad acquisire lo stabilimento, pur comunicando di essere avanti nel percorso». Così il sindacato dei metalmeccanici, Fiom, Fim e Uilm, in una nota stampa congiunta.
REINDUSTRIALIZZARE E GARANTIRE OCCUPAZIONE
«Per noi è fondamentale non solo costruire un percorso credibile di reindustrializzazione – spiegano i sindacati dei metalmeccanici – ma anche garantire la continuità occupazionale. Sulla questione degli impiegati sono state recuperate appena venti postazioni nelle funzioni regionali passando da 295 a 275 esuberi, mentre sulla ricerca e sviluppo non è stato fatto alcun passo in avanti».
Resta quindi un forte dissenso da parte del sindacato che a sua volta chiede che sia oggetto di un intervento da parte del Governo verso la casa madre. Il Governo si è impegnato ad intervenire anche presso la casa madre.
IL PUNTO SU CASSINETTA
Per quanto concerne le questioni ancora aperte sugli altri stabilimenti, è ancora in valutazione la assegnazione a Comunanza di una nuova produzione; a Cassinetta c’è l’impegno a mantenere l’attuale assetto produttivo sul freddo, benché in futuro non si possano purtroppo escludere sovrapposizioni fra le varie gamme del gruppo, mentre sulla cottura è in studio un nuovo prodotto. Infine si è iniziato a discutere anche degli strumenti da utilizzare.
Il sindacato ha chiesto di ricorrere agli ammortizzatori sociali conservativi e ad altre opzioni volontarie come il part time, nonché ad uscite incentivate finalizzate alla pensione o comunque volontarie, utili in ogni modo a scongiurare i licenziamenti unilaterali.
«Abbiamo ricevuto una disponibilità di principio da parte aziendale – scrivono Fiom, Fim e Uilm – benché sia ancora tutto da verificare il percorso effettivamente praticabile. La situazione della trattativa è nel complesso molto difficile. Per poter davvero sperare in un’intesa che scongiuri i licenziamenti, abbiamo la necessità di chiarire gli assetti produttivi, di risolvere il problema della priorità del sito di Siena e più in generale di avviare un credibile processo di reindustrializzazione, di ridurre il numero di esuberi fra gli operai e gli impiegati, nonché di pattuire strumenti concreti di tutela».
Il sindacato spera di ricevere le prime risposte al prossimo incontro del 25 marzo.
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