Emergenza coronavirus: “Fermiamo il traffico di frontalieri tra Italia e la Svizzera”
L'appello del fotografo ossolano Gabriele Croppi all'ambasciatore italiano a Berna. “Bisogna tutelare la salute dei 70.000 lavoratori e quella dei loro parenti, e fermare la diffusione del virus”
Una lettera scritta come semplice cittadino quella indirizzata all’Ambasciatore italiano in Svizzera dal fotografo ossolano Gabriele Croppi. Un appello alle autorità elvetiche affinché sia interrotto al più presto il traffico di treni e auto dall’Italia alla Svizzera, anche alla luce di quanto sta accadendo e delle statistiche allarmanti degli ultimi giorni. “Bisogna tutelare la salute dei 70.000 frontalieri e quella dei loro parenti, e fermare la diffusione del virus” dice l’artista. Una situazione che preoccupa molti ossolani, nel caso di focolai elvetici la nostra zona sarebbe doppiamente esposta ai contagi. Di seguito il testo della missiva.
Egregio Ambasciatore,
Le scrivo brevemente per richiamare la sua attenzione sulla condizione degli oltre 70.000 lavoratori frontalieri che quotidianamente attraverso il confine italo-svizzero per recarsi al lavoro.
Allego alla presente alcune immagini scattate presso la stazione ferroviaria di Briga, nel canton Vallese. Immagini che dimostrano il mancato rispetto delle distanze minime stabilite dall’OMS, indispensabili per limitare il pericolo di contagio del virus Covid-19.
Le scrivo dalla provincia del VCO, estremità settentrionale del Piemonte confinante con il canton Vallese ed il canton Ticino.
Il governatore della nostra regione, Alberto Cirio, nella giornata di ieri, venerdì 20 marzo 2020, ha lanciato un allarme: nei prossimi tre giorni il numero dei contagiati è destinato a raddoppiare, e le strutture ospedaliere sono ormai prossime al limite operativo.
La stessa situazione si sta verificando in Ticino e negli altri cantoni della Svizzera.
“In caso di emergenza si dovranno fare delle scelte dolorose” : così titolava il Corriere del Ticino di ieri, venerdì 20 marzo.
“Mercoledì, a Berna, anche l’Ufficio federale della sanità pubblica ha azzardato una previsione: durante la conferenza stampa dedicata alle ultime decisioni per far fronte all’emergenza coronavirus, Patrick Mathys, della Sezione gestione delle crisi e collaborazione internazionale, ha affermato che è possibile che il picco dei contagi in Svizzera arrivi a metà maggio”.
(fonte Corriere del Ticino)
Alla luce dei fatti e delle statistiche allarmanti degli ultimi giorni, come semplice cittadino italiano, ho ritenuto doverso scriverle pregandola di fare il possibile per sensibilizzare le autorità e le imprese svizzere di modo che
VENGA INTERROTTO AL PIÙ PRESTO IL TRAFFICO DI LAVORATORI FRONTALIERI DALL’ITALIA ALLA SVIZZERA
La ringrazio se vorrà fare qualcosa a tutela della salute dei cittadini svizzeri e italiani, ammesso che sia nelle sue competenze e possibilità.
In questo momento la politica può fare molto, ogni decisione avrà un peso enorme per la vita e la salute di migliaia di cittadini.
La ringrazio per l’attenzione
Gabriele Croppi
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