Tutela dei frontalieri, il PD presenta un emendamento al Decreto Rilancio
Le richieste riguardano coloro che non risultano già coperti da forme di protezione sanitaria e economica
“Il PD ha presentato un emendamento al Decreto Rilancio a tutela dei lavoratori frontalieri italiani che non risultano già coperti da forme di protezione sanitaria e economica previsti dalla legge o da contratti di lavoro individuali e collettivi applicati dal Paese estero, affidando all’INPS l’erogazione delle misure necessarie. Queste le misure previste dall’emendamento presentato dai deputati democratici in Commissione Bilancio e segnalato al Governo: equiparare il periodo trascorso in quarantena da covid-19 con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria alla condizione di malattia ai fini del trattamento economico anche per i lavoratori frontalieri; accordare loro la possibilità di usufruire di permessi retribuiti di dodici giorni complessivi usufruibili per i mesi di maggio e giugno 2020; estendere ai lavoratori frontalieri titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ai lavoratori subordinati, ai titolari di partita iva che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro frontaliere a far data dal 23 febbraio 2020 l’indennità di 600 euro per i mesi di marzo aprile e maggio 2020 ovvero, il trattamento previsto dal reddito di emergenza; estendere le misure dei congedi parentali a sostegno dei lavoratori frontalieri.”
Lo dichiarano i deputati PD Chiara Braga, Enrico Borghi e Debora Serracchiani, primi firmatari dell’emendamento a tutela dei lavoratori frontalieri.
“Un emendamento che vuole garantire un’equità di trattamento a tutti i lavoratori frontalieri che hanno subito pesanti contraccolpi per effetto delle conseguenze economiche della pandemia da covid-19. Lasciamo ad altri le polemiche inutili, noi continuiamo nell’impegno costante di questi mesi a favore dei lavoratori frontalieri.”
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