No agli assembramenti, le discoteche ticinesi costrette alla chiusura
Il Consiglio di stato ticinese prende provvedimenti dopo il ritorno dei contagi da Covid 19
Il ritorno dei contagi da Covid 19, e soprattutto il “caso” del “Woodstock” la discoteca di Arbedo nel Bellinzonese affollata da 300 giovani senza mascherina venerdì 26 giugno, hanno indotto il Consiglio di stato a ridurre da 300 a 100 il tetto degli assembramenti. Una decisione che ha costretto il “Vanilla” di Riazzino, locale frequentatissimo anche del “popolo della notte” delle province italiane di confine, a chiudere dopo la serata evento di sabato 27. Avrebbe dovuto riaprire questo fine settimana ma ha rinunciato. Lo stesso ha fatto il Pix di Ascona anche se la capienza del locale, 90 persone, rientra nei limiti posti dal governo cantonale.
Chiuso, ovviamente anche il Woodstock, che ha innescato la decisione del Consiglio di stato. La serata di venerdì della scorsa settimana ha avuto uno strascico. Una giovane recluta, tra gli avventori della serata, è risultata positiva al Covid 19, altri sono finiti in quarantena.
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