Serizzo italiano per l’ampliamento del Centro sportivo di Tenero. La scelta di Berna agita il settore lapideo ticinese. Insorge la Graniti Maurino SA di Biasca, in una lettera di protesta indirizzata a governo, Camere federali, deputazione ticinese a Berna e autorità cantonali. Il serizzo, questo un passo della lettera, è “una pietra di bassa qualità, estratta in Italia, nella Regione di Domodossola, che viene tagliata e rifinita nel Belpaese, a costi e condizioni di lavoro italiani”. La scelta di questo materiale, sottolinea l’impresa ticinese, è in contrasto col materiale della struttura: “Vent’anni orsono, per la prima tappa dei lavori del Centro sportivo, è stata utilizzata pietra svizzera, estratta in Valle Maggia, e lavorata in Ticino”.

A farsi interprete nei giorni scorsi del malcontento della ditta di Biasca, su “Il Mattino della Domenica”, è Lorenzo Quadri, deputato al Consiglio nazionale e al Gran Consiglio della Lega dei Ticinesi. “Dopo lo scandalo del travertino romano alla stazione FFS di Bellinzona – scrive – ecco che arriva il bis. Ancora più grave perché il committente dei lavori è la Confederazione medesima”. “Questa nuova e gratuita dimostrazione di disinteresse per il tessuto economico ticinese da parte dei burocrati federali – conclude Quadri – non è accettabile. A maggior ragione per un’opera, il Centro federale, che si trova in Ticino”.