Moghegno, le castagne e la tradizione della grà
In Canton Ticino è ancora viva l’usanza dell’essicazione delle castagne. Nella caratteristica “grà” il focolare deve rimanere accesso ben tre settimane
Non si può pensare all’autunno senza farsi venire l’acquolina in bocca dal sapore delle castagne, il frutto simbolo di questa stagione. Ma se oggi rappresentano uno “sfizio”, quasi una prelibatezza che coincide con il cader delle foglie (e degli stessi ricci), un tempo le castagne ricoprivano invece un ruolo centrale nella dieta, con annesse numerose tradizioni popolari e alimentari.
In Canton Ticino, a Moghegno, frazione del Comune di Maggia, è ancora viva la tradizione delle grà”, le costruzioni in pietra (conosciute in Italia anche come “metato”), il cui nome deriva dal graticcio con cui si accende il focolare per l’essicazione delle castagne e la conseguente conservazione.
La prima fase dell’essicazione, che avviene attorno alla metà di ottobre, consiste nel carico della grà, ovvero l’accessione del focolare che deve rimanere ardente per ben tre settimane.
Durante le tre settimane il fuoco viene alimentato tre volte al giorno mentre le castagne vengono girate circa ogni quattro giorni. A questo punto si procede alla fase di “scarico” della grà, con le castagne che vengono messi in lunghi sacchi di tela per essere battute:
«La tradizione vuole che a battere i sacchi sui tronchi di legno per frantumare la buccia delle castagne siano gli uomini – si legge sul sito Ascona Locarno, dove viene spiegata quest’usanza autunnale -. Oggi questa parte viene affidata ai bambini delle scolaresche. Dopo la battitura, le castagne vengono messe nel “val” e separate dalla buccia ridotta in polvere. I resti della buccia verranno usati l’anno successivo per coprire il fuoco della grà. L’ultimo passaggio consiste nel pulire a mano le castagne, separando quelle più belle – serbate per essere consumate intere – da quelle già frantumate destinate a diventare farina».
Oggigiorno per i curiosi, gli appassionati di sentieri e di castagne è possibile inoltre intraprendere l’itinerario (sentiero tematico n.13) alla scoperta di questi caratteristici locali, attivi proprio in questi giorni autunnali, quando il focolare della grà è ancora alimentato.
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