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Anche la Svizzera adotterà le sanzioni Ue contro la Russia

Berna ha deciso di bloccare con effetto immediato i beni di una serie di persone e società. Cassis: "Fare il gioco dell’aggressore non è compatibile con la nostra neutralità"

Ignazio cassis

Anche la Svizzera, nota da sempre per la sua neutralità, ha deciso di adottare i provvedimenti che l’Unione Europea ha deciso di attuare nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e di altre personalità russe.

Nella riunione di questa mattina, in seduta straordinaria, Berna ha sostenuto la via delle sanzioni finanziarie. Il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis ha così motivato: “Perché il consiglio federale ha deciso in questo modo? Le altre democrazie devono poter contare sulla svizzera. Gli Stati che rispettano il diritto internazionale devono poter contare sulla Svizzera. Gli stati che sostengono i diritti umani devono poter contare sulla Svizzera”. Berna ha comunicato dunque l’intenzione di bloccare con effetto immediato i beni di una serie di persone e società riconducibili al presidente russo.

“Fare il gioco dell’aggressore – ha proseguito Cassis – non è compatibile con la nostra neutralità”.

“Visto l’avanzamento delle operazioni militari in Ucraina – si legge nella nota ufficiale – da parte dell’esercito russo, il 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di riprendere il pacchetto di sanzioni varato dall’UE tra il 23 e il 25 febbraio. Il patrimonio delle persone e delle imprese menzionate è congelato con effetto immediato. Diventano inoltre immediatamente esecutive le sanzioni finanziarie contro il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Michail Mišustin e il ministro degli esteri Sergej Lavrov. La Svizzera ribadisce la propria solidarietà allo Stato e al popolo ucraino e invierà aiuti umanitari ai profughi che hanno trovato rifugio in Polonia”.

“Il Consiglio federale – prosegue la nota di Berna – ha inoltre deciso di sospendere parzialmente l’accordo del 2009 sulla facilitazione del rilascio del visto per i cittadini russi. Il Consiglio federale ha altresì emanato un divieto di entrata nei confronti di diverse persone che hanno relazioni con la Svizzera e sono vicine al presidente Putin. In virtù della Costituzione federale (art. 184 cpv. 3 e art. 185) il Consiglio federale può adottare misure a tutela degli interessi del Paese nonché della sicurezza esterna, dell’indipendenza e della neutralità della Svizzera. Infine, in accordo con i blocchi decisi da altri Paesi europei, è stata decretata la chiusura a partire da lunedì alle ore 15:00 dello spazio aereo svizzero per tutti i voli provenienti dalla Russia e i movimenti di volo di aeromobili con identificativo russo, ad eccezione dei voli a scopo umanitario, medico o diplomatico”.

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Pubblicato il 28 Febbraio 2022
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