Cent’anni per la Ferrovia Centovalli-Vigezzina: prime iniziative tra arte, paesaggi e il Tesoro di Craveggia
Con maggio i primi appuntamenti della lunga rassegna organizzata dalla storica ferrovia alpina. A dare il via alle danze il 5 maggio un convengo sui ponti della Vigezzina, poi le mostre d'arte e museali
Con l’arrivo della bella stagione i festeggiamenti della ferrovia Vigezzina-Centovalli per il centenario entrano finalmente nel vivo.
“Due anni per celebrarne cento“: lo scorso novembre era stato presentato così il ricco programma dei festeggiamenti voluti per commemorare il centenario viaggio della Ferrovia Vigezzina-Centovalli che darà dunque il via alle danze il prossimo venerdì 5 maggio.
Un calendario di manifestazioni e appuntamenti ideato per dare lustro tanto alla storia della ferrovia alpina, quanto alle tradizioni e alle eccellenze dei territori che i caratteristici treni bianchi e blu attraversano ogni giorno: convegni, mostre, concerti, un programma ricchissimo nato grazie ad una sinergia tra SSIF e Unione Montana della Valle Vigezzo, oltre ad altri enti locali, fondazioni e associazioni, e con il contributo finanziario ricevuto nell’ambito del progetto Interreg PAES.CH.IT.
GLI EVENTI DI MAGGIO E GIUGNO
Convegno IABMAS, Santa Maria Maggiore: gli 83 ponti delle Ferrovia
Si partirà venerdì 5 maggio con il convegno IABMAS – International Association for Bridge Maintenance And Safety – in programma a Santa Maria Maggiore, incontro internazionale dedicato ai ponti, ben 83, che caratterizzano il percorso della Ferrovia Vigezzina-Centovalli. IABAMS è un’associazione con gruppi presenti in Italia, Portogallo, Giappone, Cina e Brasile, punto di riferimento per studiosi, ricercatori e progettisti in grado di promuovere una sinergia tra teoria e pratica nel settore dei ponti e viadotti, favorendo il dialogo tra comunità accademica e professionale, operatori del mondo delle costruzioni, produttori di materiali avanzati, enti di gestione e amministrazioni di reti infrastrutturali pubbliche e private.
I ponti della Ferrovia Vigezzina-Centovalli sono esempi di grande ingegneria realizzati ormai 100 anni fa: in occasione del centenario, SSIF (società che gestisce la tratta italiana della linea ferroviaria), in collaborazione con il Gruppo Italiano di IABMAS e l’Associazione IN.BE.CO. (INgegneria BEne COmune) organizza una giornata di approfondimento e di formazione, rivolta a tecnici addetti al progetto, alla riabilitazione, alla manutenzione e alla gestione di opere strutturali appartenenti alle opere viabilistiche e ferroviarie.
Il tributo ad Antonio Gennari e Benito Mazzi, Santa Maria Maggiore – Dal 3 giugno al 26 novembre
Sabato 3 giugno alle ore 17 è in programma l’atteso taglio del nastro della mostra “Umori e colori di Vigezzo (e di “questo mondaccio così mal combinato”) – Antonio Gennari e Benito Mazzi”.
L’esposizione rimarrà visitabile fino al 26 novembre nelle sale espositive del Centro Culturale Vecchio Municipio di Santa Maria Maggiore. La mostra, organizzata dal Comune di Santa Maria Maggiore, vuole sottolineare un felice parallelo tra le opere pittoriche di Antonio Gennari (di cui cade quest’anno il centenario della nascita) e quelle letterarie di Benito Mazzi (scomparso il 24 aprile 2022). Gennari e Mazzi si specchiano uno nel lavoro dell’altro e, insieme, rappresentano uno spaccato seducente e malinconico della socialità vigezzina, ma anche dell’esistenza umana in generale. Uno con il pennello, l’altro con la penna, entrambi uomini di cultura, hanno tratteggiato, con grande personalità, la vita di questo incantevole territorio montano, cantandone le numerose iperboli positive, i leggendari personaggi, il mondo delle osterie e dei
campi, il basso corporale, la cultura materiale e la ricchezza del suo patrimonio artistico, con lo stesso rispetto e senza giudizi espliciti.
L’esposizione sarà visitabile fino al 25 giugno sabato e domenica 10-12 / 16-18 – Dal 1 luglio al 3 settembre tutti i giorni (lunedì escluso) 10-12 / 16-18 – Dal 9 settembre al 26 novembre sabato e domenica 10-12 / 16-18. Ingresso ad offerta libera.
La straordinaria esposizione temporanea del Tesoro di Craveggia, Craveggia – Dal 16 giugno al 17 luglio
uno degli appuntamenti più attesi del ciclo dedicato ai 100 anni della Ferrovia Vigezzina Centovalli sarà “Craveggia: un’emigrazione che vale un tesoro”, l’eccezionale esposizione temporanea del Tesoro di Craveggia, frutto delle donazioni dei tanti emigranti di Craveggia, borgo gioiello della Valle Vigezzo. Le famiglie del piccolo nucleo alpino, famoso per i suoi alti camini e le importanti testimonianze artistiche e architettoniche, hanno donato nell’arco dei secoli alcuni oggetti di immenso valore che oggi fanno parte del cosiddetto “Tesoro di Craveggia”.
Solo per citarne alcuni: le pianete in seta antica, ricamate con oro e argento, ostensori, calici, pissidi e croci decorate con pietre preziose, il manto funebre di Luigi XIV, decorato con oro e argento su fondo di velluto nero, il piviale ricamato con fiori ricavato dallo storico manto nuziale di Maria Antonietta, Regina di Francia. Il tesoro riserva poi altri piccoli e grandi gioielli: alcuni pezzi della Vita di Gesù dipinti su tavole di rame del fiammingo Frank, il “pugnale” e la “Corona” della Madonna Addolorata con i Sette Misteri; la raggiera del “Gesù Bambino” in argento dorato.
Frutto della sinergia tra Parrocchia di Craveggia, Comune di Craveggia e SSIF, questa esposizione temporanea declinata sul tema dell’emigrazione craveggese, rappresenta un avvenimento eccezionale: basti pensare infatti che solitamente questa collezione così preziosa è custodita nella sagrestia della chiesa vigezzina e viene mostrata al pubblico solo in rarissime occasioni.
Venerdì 16 giugno, alle ore 17, sarà inaugurata presso l’Oratorio di Santa Marta questa esposizione temporanea che rimarrà visitabile, con ingresso libero, per un intero mese, fino al 16 luglio, nelle giornate di mercoledì, giovedì, venerdì 4.30-18, sabato e domenica 10-12.30 / 14.30-18.
Verranno programmate anche speciali visite guidate nelle giornate di sabato e domenica, solo su prenotazione – entro le 12 del giorno precedente – al numero 350 5250508.
“Donne, Madonne e Treno”, Villette e Re – Dal 17 giugno al 26 novembre
I Comuni di Villette e Re hanno scelto di investigare, con una serie di iniziative trasversali, il tema “Donne, Madonne e treno”.
Sabato 17 giugno Villette ospiterà l’inaugurazione, alle ore 10.30, della mostra allestita nel piccolo museo Ca’ di Feman e che rimarrà visitabile fino al 26 novembre. L’esposizione sarà dedicata al legame fra donna e spiritualità nel corso dei secoli, tenendo come riferimento la figura della Madonna di Re.
La mostra sarà fruibile sabato e domenica h. 16-18, in agosto anche il venerdì con i medesimi orari.
Per informazioni e prenotazioni per aperture straordinarie: 0324 97029.
Presso un’ala del Santuario di Re saranno esposti, grazie alla disponibilità della Parrocchia di Re, alcuni dei 450 Ex Voto conservati in uno dei luoghi di culto più visitati del Piemonte: le testimonianze di fede (visibili negli orari di apertura del Santuario) avranno come fil rouge il valore del viaggio, e nello specifico lo stretto legame con il trenino della Ferrovia Vigezzina-Centovalli.
Dall’estate sarà inoltre reso fruibile un percorso escursionistico ad anello volto a valorizzare l’episodio miracoloso del sanguinamento della Madonna di Re. Partendo da Re, seguendo la mulattiera che prende avvio nei pressi della Trattoria Svizzera, si percorrerà la Via Crucis fino a raggiungere il piccolo paese delle meridiane, Villette. Dopo aver visitato il centro storico, la Chiesa Parrocchiale, l’Oratorio di San Rocco e il già citato Museo Cà di Feman, ci si sposterà a Londrago dove si incontra la casa di “Zuccone”, Giovanni Zucono (soprannominato “Zuccone”), colui che il 29 aprile del 1494, dopo aver giocato alla “piodella”, alterato per non aver tirato il colpo vincente, scagliò con rabbia la piodella contro l’immagine della Madonna dipinta sulla facciata della chiesa, che iniziò così a sanguinare.
Infine l’itinerario conduce alla frazione di Folsogno, dove sorge l’Oratorio di Santo Stefano, e quindi nuovamente a Re. Una passeggiata di breve durata, punteggiata da pannelli informativi, senza particolari difficoltà, che i promotori mirano a consolidare come nuovo percorso sacro, fruibile in ogni stagione dell’anno.
La grande mostra dedicata ad Enrico Cavalli, Santa Maria Maggiore – Dal 24 giugno al 26 novembre
Il mese di giugno si chiude con un altro evento molto atteso, l’inaugurazione della mostra dedicata ad un maestro della pittura vigezzina, Enrico Cavalli, che coinciderà con la riapertura al pubblico, dopo due anni di importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione, della Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini” a Santa Maria Maggiore.
Saranno proprio le sale dell’unica scuola di belle arti attiva su tutto l’arco alpino ad ospitare, dal 24 giugno prossimo, l’esposizione “Enrico Cavalli (1849-1919) – Tra la Francia di Monticelli e la Val Vigezzo di Fornara e Ciolina” a cura di Lorella Giudici e Elisabetta Staudacher e voluta dalla Fondazione Rossetti Valentini.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Fondazione Compagnia San Paolo, Interreg PAES.CH.IT 100 (con il contributo di SSIF Società Subalpina di Imprese Ferroviarie, Unione Montana della Valle Vigezzo e Fondazione Intra), Fondazione Comunitaria del VCO Ente Filantropico, Museo dell’Emigrazione Vigezzina nel
Mondo e Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli d’Ossola.
Le opere di Cavalli saranno così ospitate tra i muri in pietra dove il grande maestro postimpressionista ha stimolato e coinvolto decine di studenti nel periodo compreso tra il 1881 e il 1892, anni in cui la sua esperienza didattica diede alla Scuola di Belle Arti un grande slancio: fu forse questa l’epoca di maggiore splendore per l’istituzione, fucina di un innovativo esperimento artistico che vide in Enrico Cavalli il mentore, il precettore affettuoso e ardente, l’originale guida dei ragazzi più promettenti.
La mostra sarà visitabile fino al 26 novembre.
Ingresso ad offerta libera.
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