Rifugio del Cane: al Comune l’eredità contesa
A contestare la legittimità del testamento chiedendone l’annullamento al tribunale milanese è stato un parente del benefattore
È il comune di Verbania il beneficiario del testamento di Gianpiero Munari, facoltoso milanese con proprietà immobiliari nel Verbano. L’indicazione di Rifugio del Cane, nel testamento depositato in uno studio notarile nel 2002, legittima il proprietario della struttura, nel caso specifico l’ente pubblico, non l’associazione che all’epoca gestiva la struttura, l’associazione Amici degli animali.
Così ha deciso, nella sentenza emessa il 28 gennaio e recapitata a palazzo di città la scorsa settimana, dal Tribunale civile di Milano. Eredi, con Verbania, sono l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) e le istituzioni benefiche milanesi Martinitt e Stelline e il pio Alberto Trivulzio.
A contestare la legittimità del testamento chiedendone l’annullamento al tribunale milanese è stato un parente di quinto grado di Munari. Contro il quale si sono costituiti, ciascuno per contro suo, comune di Verbania e Amici degli animali, oltre alle istituzioni benefiche milanesi. All’associazione è stato riconosciuto soltanto il rimborso delle spese legali.
La contesa tra comune e associazione risale a quando gli Amici degli animali furono citati in giudizio, insieme agli altri beneficiari, dal lontano parente di Munari. Fu allora che i comune rivendicò per sé il diritto all’eredità. I rapporti tra amministrazione e associazione erano tesi dal 2014 quando agli Amici degli animali non fu rinnovata la concessione in gestione della struttura.
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