“La musica cura chi sta male ma anche la nostra stanchezza“
Christian Mongiardi, 38 anni, dirigente medico di “Medicina1” è il suonatore solitario di “Don’t stop me now“ dei Queen al piano nella hall del Circolo
Il suo migliore amico per vincere i momenti di stress è il pianoforte, ne ha uno a coda in casa dove suona tutti i giorni quando rientra dl lavoro e si dedica alla sua famiglia, a Germignaga, sul Lago Maggiore.
Per questo non deve stupire più di tanto che Christian Mongiardi, 38 anni, dirigente medico al Circolo di Varese in “Medicina1” abbia deciso di dedicare ai suoi colleghi in un momento di difficoltà e stanchezza quella “Don’t stop me now“ dei Queen che lo ha incoronato uno dei simboli di casa nostra in questa lotta contro il coronavirus «che medici, infermieri, soccorritori e tutto il personale in prima linea sta combattendo», spiega al telefono prima di uno spuntino per ritornare in trincea col suo strumento di lavoro, l’ecografo che consente l’esame ai pazienti allettati.
Una pratica che è diventata l’ultima frontiera indispensabile per curare il coronavirus e che a Lodi come a Cremona, a Bergamo, a Brescia e naturalmente a Varese si sta mettendo in atto: guardare i polmoni, ma anche le condizioni degli altri organi per curare al maglio i pazienti.
Ma sabato scorso, alla ricerca disperata di un panino e una bibita dopo una giornata intera passata nello “scafandro“ a fare ecografie in corsia, il dottore non ce l’ha fatta, e quando ha visto il piano dove l’anno scorso suonarono Memo Remigi e Flavio Premoli della PFM e ha cominciato a battere sui tasti, a tenere il tempo col piede e a scaricare l’adrenalina: mancava solo il pubblico nella hall del Circolo, rappresentato dall’infermiere che ha filmato e divulgato il video in rete e un paio di colleghi. Turni massacranti, sempre di corsa ore sballate: martedì 13 ore, mercoledì 7.40 – 21.45, giovedì 12-22…
«Non c’è orologio che tenga, siamo tutti impegnati per dare il massimo, per questo ho scelto quella canzone» (di seguito una parte del testo tradotto dall’inglese).
[…]Sono una stella cadente che attraversa il cielo
come una tigre che sfida le leggi di gravità
sono una macchina da corsa che sfila come Lady Goliva
vado, vado, vado, vado,
niente mi può fermare[…]
«Non volevo che il video venisse mandato in rete, mi sono accorto che mi stavano riprendendo solo alla fine, Ma se questo dovesse servire per dare la carica a qualcuno, allora ben venga», spiega il dottor Mongiardi che ha partecipato a diversi seminari dove ha studiato e insegnato il valore della musica come terapia.
«Sono scientificamente provate le interazioni tra musica e sistema cardio vascolare, e vi sono forti le evidenze scientifiche tra musica e cura. Ma non solo. I pazienti che dovranno affrontare un periodo di quarantena potranno sicuramente trovare da qualche parte un impatto positivo a musica: si chiama “effetto flauto magico“, ci si distrae per togliere le paure. La musica amplifica e sincronizza il sistema cardio circolatorio e nervoso. E ha un effetto calmante. Se la gente ascoltasse buona musica in quieto periodo, e avrebbe forte giovamento anche per la forte area di pessimismo che si respira. Di fatto la musica cura chi sta male, ma anche la semplice stanchezza», conclude Christian Mongiardi, che incassa anche il plauso della direzione dell’ospedale.
«”Don’t stop me now! “ È un gesto che esprime tutta la passione che lo anima e che è condivisa dai nostri operatori: stanno facendo cose straordinarie al solo scopo di salvare vite e restituire i pazienti alle loro famiglie, spesso lontane», spiega il Dg della Asst Sette Laghi Gianni Bonelli che si complimenta col medico per l’inaspettata suonata: «Non un’emozione, si badi: quella passa, è effimera. La passione dei nostri è una vibrazione costante che si esprime ogni giorno, e in questi giorni difficili più che mai!».
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