Si sta combattendo sui “social” la campagna elettorale per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. La sfida che fa più rumore è quella tra gli ultimi due primi cittadini: l’uscente Giuseppe Bottini e il predecessore Canio Di Milia, che hanno condiviso dal 2005 al 2015 l’amministrazione della città. Una sfida che sottende una rottura personale, più che politica.

Di Milia si presenta come l’alfiere del rinnovamento, anche generazionale e del rilancio del ruolo della città: “Grande Stresa”, questo il nome della lista civica dell’ex sindaco, sottintende un giudizio critico sull’amministrazione uscente. Nuovi o quasi i 3 candidati finora annunciati: Andrea Fasola Ardizzoia, Alessandro Porrini (Lega Giovani) e Monica Brunati, un passato agonistico nella mountain bike, l’unico nome noto fra i tre oltre a Di Milia.

Dei compagni di cordata di Bottini, che si ripresenta con la sua storica lista “Stresa e frazioni”, per ora si conosce un solo nome: Giovanni Paterna, fresco di diploma all’istituto alberghiero Maggia. Diplomato al Maggia anche Porrini che, prima di annunciare la candidatura con Di Milia, s’era presentato all’Hospes, l’associazione ex allievi cui è iscritto. La doppia sfida tra ex studenti del Maggia è indicativa di uno dei temi “caldi” che dal 2018 animano il dibattito pubblico a Stresa.

Di Milia, ancor prima di annunciare la sua candidatura, s’era espresso contro l’ultima soluzione escogitata dalla Provincia: la doppia sede tra elementari Fogazzaro e l’edificio in via Albano Mainardi. Anche Bottini, del resto, ha più subito che condiviso questa soluzione.

Marcella Severino, la prima ad annunciare l’intenzione di ripresentarsi alla guida di “Progetto Comune”, sta completando il giro delle frazioni prima di annunciare la squadra. Certa la presenza, anche se per ora rimane in posizione d’attesa, di Alfredo Macrì Del Giudice, che si ripropone alla guida di “Uniti per Stresa”.