Villa Cortese e Cascina Cucchetta nelle nuove “Cartoline dal passato” del Museo di Arona
Continua il viaggio virtuale tra i reperti e i luoghi raccontati dal Museo di Arona che lo scorso dicembre aveva lanciato l’iniziativa “Cartoline dal passato”
Continua il viaggio virtuale tra i reperti del Museo di Arona che lo scorso dicembre aveva lanciato l’iniziativa “Cartoline dal passato”.
Un duplice viaggio, nel tempo e nello spazio di Arona e il Lago Maggiore, direttamente da casa, con gli approfondimenti della pagina Facebook dell’ArcheoMuseo Khaled al-Asaad (il nome del “custode di Palmira, rapido e ucciso da un gruppo jihadista) è possibile ricevere ogni settimana “le cartoline dal passato”.
Strati di storia
La cartolina da Arona di questo weekend è dedicata al giardino di Villa Cortese, già Villa Lamberti (area prossima all’attuale Piazza Nazzario Sauro), proprio nel centro storico. Qui un recente scavo del 2005 nel giardino della villa ha messo in luce, al di sotto di una stratificazione d’età romana pertinente a una domus, una sepoltura dell’età del Ferro con urna cineraria biconica. Recente (novembre 2020) è l’affidamento del reperto al Museo di Arona da parte della Soprintendenza: si tratta di un recipiente privo di decorazione, la cui forma caratteristica rimanda alle prime fasi dell’età del Ferro: siamo intorno al X secolo a.C., quando il territorio era caratterizzato dalla cultura detta di “Golasecca”, espressione di popolazioni celtiche, che diedero vita a floridi insediamenti su tutta la riva meridionale del lago Maggiore e lungo il Ticino. Anche Arona rientrava dunque in questo comprensorio economico e culturale che basò la sua fortuna sull’utilizzo della grande autostrada d’acqua che consentiva relazioni tanto con il Mediterraneo quanto con il Nord Europa.
Un villaggio dell’età del Bronzo
Spostandoci sul territorio, a Dormelletto, nella località Cascina Cucchetta, dove a più riprese sono stati raccolti abbondanti frammenti ceramici dispersi in superficie, indizio della presenza di un abitato dell’età del Bronzo. Le loro forme, ricostruite da frammenti ed esposte nel nostro Museo, sono quelle di vasi globulari con e senza anse e di un fondo di grossa olla con ancora resti alimentari carbonizzati al suo interno. I confronti portano a una datazione attorno al 1600-1500 a.C. e ci portano a pensare che in quel luogo siano sepolti resti di ambienti di cucina di quell’epoca.
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