Sesto2030 torna sul mercato: “Tutto troppo provvisorio e incerto, referendum pure”
Il gruppo chiede chiarezza all'amministrazione: "Siamo preoccupati, fin dall’inizio sono emerse criticità dovute al mancato coinvolgimento delle categorie interessate e alla totale mancanza di pianificazione dello spostamento"
“Tutto troppo provvisorio e incerto, referendum pure”. Sesto2030 ritorna a parlare del mercato settimanale del mercoledì e della sua collocazione. Circa un mese fa il gruppo aveva infatti proposto un’indagine – anonima e aperta a tutti, dai cittadini ai mercatanti – con l’obiettivo di valutare online vantaggi e svantaggi tra le due posizioni – Centro Storico o Viale Capricciosa – che i sestesi saranno chiamati a scegliere tramite un referendum.
«Aspettavamo che l’amministrazione desse indicazioni definitive sulle date e modalità per lo svolgimento del referendum, oltre a una presentazione pubblica dei progetti di massima per le due “location” in lizza – spiega Giorgio Circosta, membro di 2030 -. Ma sembra che la questione non sia improvvisamente più una priorità».
«Siamo seriamente preoccupati per il futuro del mercato – prosegue Circosta -. Fin dall’inizio sono emerse criticità dovute al mancato coinvolgimento delle categorie interessate e alla totale mancanza di pianificazione dello spostamento. Dopo otto mesi sembra che le cose non siano migliorate, se l’amministrazione ha scelto di imboccare la via del referendum che lo faccia fino in fondo, dando però certezza delle date. Non si può lasciare nell’indefinito, nel dubbio, nella provvisorietà, un pezzo importante della storia, della genetica e del nome stesso di Sesto Calende. Il mercato non è fatto solo di commercio, ma è fatto soprattutto di persone, ragione per il quale l’amministrazione ha il dove di agire e deve farlo in fretta, non possiamo lasciare passare altro tempo, il danno potrebbe divenire irreversibile e coincidere con la perdita del mercato di Sesto Calende».
Parallelamente, il gruppo fa sapere che a breve saranno invece pubblicati i risultati all’indagine condotta in queste settimane: «Attraverso i nostri canali social spiegheremo quali sono gli elementi interessanti che sono sorti dalla nostra indagine. Per noi è stato importante poter dare voce alle categorie, che più di altre, hanno un impatto diretto dalla ubicazione definitiva del mercato. Stiamo studiando anche qualcosa per intercettare il parere del centro cittadino».
«Speriamo che l’amministrazione colga almeno il nostro invito a informare e dare elementi concreti a tutti i cittadini, prima di aprire ufficialmente la consultazione – conclude Sesto2030 -. Qualsiasi decisione in merito deve essere presa sapendo che il mercato è la testimonianza del passato di Sesto Calende, della memoria del suo sviluppo attraverso i secoli. Continueremo a lavorare affinché il mercato di Sesto Calende possa trovare una soluzione definitiva, soluzione che dovrà conciliare la sicurezza del luogo con gli interessi umani e commerciali che sono intrinseci al mercato stesso. Mettere a rischio un pezzo tanto importante della storia della nostra Città significa costruire un futuro incerto. È questo che vogliamo per Sesto Calende?».
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