Sesto2030: “La maggior parte degli ambulanti preferisce il mercato in centro”
Il gruppo consigliare commenta l’esito dell’indagine rivolta ai commercianti sulla posizione del mercato: "Non si tratta soltanto di scegliere tra due "location" ma di ampliare una riflessione più profonda sui benefici del mercato sestese"
“La maggioranza degli ambulanti intervistati preferisce il mercato nel centro storico”. Questo, in (estrema) sintesi, il risultato della (doppia) indagine realizzata dal gruppo consigliare Sesto2030 che ieri sera, venerdì 26 febbraio, ha reso pubblico l’esito dell’indagine lanciata alla fine gennaio riguardo la posizione del mercato cittadino di cui molto si è discusso – e si sta discutendo – dallo spostamento della scorsa estate in Viale Capricciosa.
«Per questo nuovo sondaggio ci siamo voluti sofferma sull’aspetto commerciale, rivolgendoci alle attività commerciali del centro e agli ambulanti» dichiara il referente del gruppo Giorgio Circosta in video realizzato insieme alla capogruppo Alessandra Malina e Andrea Cerasa per analizzare i risultati dell’indagine.
Come spiegato proprio nel video – riportato sotto all’articolo -, all’indagine hanno dunque partecipato complessivamente 60 ambulanti su un totale di circa 90, quindi all’incirca il 67% dell’unità complessiva.
«I risultati emersi dal questionario sottoposto agli ambulanti è nettamente a favore del ritorno in centro città, circa il 90% ha espresso come posizione gradita quella storica rispetto all’attuale – continua Circosta – I motivi di tale scelta sono principalmente due: il drastico calo dei clienti espresso dagli intervistati e conseguentemente quello degli incassi che per molti si aggira attorno al 75%. Questo fa emergere un quadro allarmante per il futuro del mercato, infatti circa il 35% degli ambulanti intervistati si dichiara intenzionata a non partecipare più al mercato cittadino se il luogo definitivo dovesse essere quella di Via Lombardia/Capricciosa. Inoltre, dalle risposte date affiora come siano elementi di ulteriore criticità, la mancanza di servizi igienici adeguati e punti di ristoro nell’attuale soluzione provvisoria».
Andrea Cerasa, membro del gruppo Sesto2030 e statistico di professione, ha illustrato invece i risultati dell’indagine fatta tra i commercianti del centro Città: «La situazione riguardo l’ubicazione preferita è piuttosto incerta per i commercianti, infatti se il 46% degli intervistati si è dichiarato a favore al ritorno in centro, il 42% preferisce l’ubicazione attuale. I fattori che fanno preferire il Centro sono legati alla visibilità anche in funzione turistica, e la possibilità di poter usufruire dei servi del mercato. Mentre i fattori che rendono l’ubicazione di Viale Lombardia gradita sono la capacità di mitigazione del problema parcheggi, oltre alla possibilità, per le attività di ristoro, di avere lo spazio per il plateatico anche il mercoledì».
Infine, Alessandra Malini, capogruppo di Sesto2030, illustrando i risultati comparati delle due indagini commenta e riepiloga: «Siamo felici che l’amministrazione abbia intenzione di organizzare una consultazione popolare ma con questo lavoro abbiamo voluto indagare sulle criticità di entrambe le locazioni. Se il mercato dovesse tornare in centro Città, oltre a dover affrontare il problema storico dei parcheggi, bisognerà considerare che alcuni commercianti torneranno a subire delle perdite economiche il mercoledì a causa della minore visibilità della vetrina e al mancato sfruttamento del plateatico. Questo ci dice come sia necessario rivedere la disposizione dei banchi cercando quanto più possibile di garantire gli interessi dei commercianti legati alla visibilità delle vetrine allo spazio per il plateatico.
«Se il mercato dovesse rimanere in Via Lombardia/Capricciosa –continua Malini – dobbiamo partire dal fatto che un terzo degli ambulanti non continuerebbe la propria attività nelle attuali condizioni. Oltre a risolvere il problema dei servizi igienici e di punti ristoro coperti, sarà necessario studiare una strategia per aumentare l’afflusso di clienti in questa location. Allo stesso modo sarebbe necessario progettare altri eventi che mantengano il centro vivo per turisti e cittadini a cadenza regolare, per non cancellare i vantaggi di cui tutti i commercianti erano abituati a godere il mercoledì».
«Trascurare questi aspetti potrebbe portare alla morte del mercato di Sesto Calende – conclude la capogruppo, anticipando in una nota sul sito di Sesto2030 che l’argomento sarà riproposto nel prossimo consiglio comunale -, non stiamo parlando solo di una tradizione da difendere, ma di uno dei fattori fondanti la Città stessa. È necessario cogliere l’occasione per ampliare la riflessione studiando un mercato che garantisca benefici per il commercio, un richiamo turistico e utilità per la cittadinanza, quindi renderlo migliore».
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