Al Sant’Anna di Sesto Calende lezioni all’aria aperta per la riapertura di tutte le scuole
Tè caldo e hotspot in riva al lago: così un gruppo di studenti delle medie Bassetti ha manifestato partecipando alle lezioni a distanza: “La Dad non può essere considerata scuola”
«Distanti ma uniti per la scuola”. Con queste parole, riportate su uno striscione all’entrata del Parco Europa di Sesto Calende, un gruppo composto da una trentina fra giovanissimi studenti e genitori ha deciso di organizzare ieri mattina, mercoledì 7 aprile, una mattina di lezioni all’aria aperta nel primo giorno di riapertura delle scuola: un’iniziativa, sulla scia della manifestazione varesina dello scorso marzo a Palazzo Estense, a favore del ritorno delle lezioni in presenza e della riapertura delle scuole.
Tè caldo, merenda e hot sport in riva al lago: così i ragazzi, la maggior parte provenienti dalle scuole medie Bassetti, hanno trascorso quasi quattro ore (dalle 8 alle 12) di didattica all’aperto immersi nel verde del parco di Lisanza, dove, seduti sulle panchine tra Ticino e Verbano, hanno avuto di nuovo l’occasione di ritrovare dal vivo (ma a distanza) volti e facce amiche, quelle dei propri compagni di classe.
«La scuola è essenziale e come tutte le attività ritenute tali deve restare aperta – hanno spiegato i genitori e gli organizzatori della mattinata sestese -. Con questa iniziativa, che probabilmente non sarà l’unica, si vuole dar voce ai disagi e alle problematiche dei ragazzi a cui viene impedito il rientro in classe. Nonostante dalle statistiche e dagli studi pubblicati le scuole risultino sicure, si continua a scegliere la DAD ad una scuola in presenza per coloro che hanno dai 12 anni in su. La DAD non può essere considerata scuola per tutta una serie di limiti, può invece essere uno strumento utile per rivedere alcuni argomenti trattati e utilizzata per le medio-lunghe assenze».
«Gli esperti – come pediatri, psicologi, pedagogisti, psicoterapeuti, neuropsichiatri – continuano a dire a gran voce che l’impatto e le conseguenze di questo periodo di isolamento obbligato nei ragazzi dai 12 ai 19 anni sono allarmanti – hanno spiegato gli organizzatori -. Disturbi alimentari, apatia, perdita del sonno, isolamento, depressione, dipendenza dall’eccessivo uso di schermi, tentativi di suicidio, abbandono degli studi, netto calo del rendimento scolastico generale, atti di autolesionismo, scatti di rabbia improvvisi, aggressività, anedonia»
«Oggi hanno riaperto infanzia, primaria e primo anno della secondaria: chi era presente oggi, sono le persone che possiamo considerare “escluse” dalla riaperture – commenta Sara, una delle mamme presenti oggi -. Inoltre, Nelle realtà come quella di Sesto, la scuola è spesso una “piccola scuola”, a partire dai numeri, senza contare che la maggior parte delle volte i bambini si recano a scuola accompagnati dai genitori e rispettano dei protocolli molto rigidi: distanziamento sociale, non ci si scambia matite, fogli o altro».
Una giornata, dunque, di sole e studio, anche se forse rovinata in parte dal vento, che sicuramente ha limitato la partecipazione di alcune famiglie inizialmente aderenti all’iniziativa (che naturalmente si è svolta nel rispetto delle regole e con i permessi del caso).
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