Per i prossimi cinque anni il livello del Lago Maggiore sarà regolato fino a 1,5 metri
Votato all’unanimità dalle Regioni il provvedimento che consente l’aumento di 25 centimetri: “Garantirà acqua nei periodi di siccità”. In disaccordo i Comuni rivieraschi: "Causerà danni al turismo"
Per i prossimi cinque anni il livello Lago Maggiore sarà regolato fino a 1,5 metri: 25 centimetri in più rispetto ad oggi, con la sperimentazione tarata a quota 1,25 metri.
Nel corso della recente seduta di votazione della Conferenza Istituzionale permanente convocata dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po-MiTE – in cui all’unanimità si sono approvati Piano Gestione Acque e Piano e Piano Gestione Rischi Alluvioni del distretto idrografico del Fiume Po per i prossimi sei anni – l’Autorità Distrettuale ha infatti chiesto ed ottenuto dalla Conferenza Istituzionale Permanente la prosecuzione della regolazione estiva dei livelli del Lago Maggiore nel quinquennio 2022-2026.
Una regolazione voluta dall’Autorità di Bacino e condivisa con le Regioni per poter garantire la risorsa idrica indispensabile ai territori di valle anche nei momenti di prolungata siccità ma che non trova concordi tutti i Comuni rivieraschi, preoccupati sul fronte turismo per il ridimensionamento delle spiagge e le relative ripercussioni.
«Continuare la sperimentazione – ha commentato il Segretario del Distretto del Po Meuccio Berselli – ci permette di assicurare dal 2022 al 2026 alle comunità, agli habitat e all’economia dei territori che possono approvvigionarsi direttamente o indirettamente dal Lago grazie alle derivazioni dei Consorzi di bonifica una continuità di afflusso in periodi aridi di magra».
Hanno votato favorevolmente: il Ministero della Transizione Ecologica grazie alla Sottosegretaria di Stato, Ilaria Fontana, presidente della Conferenza Istituzionale; per la Regione Emilia-Romagna l’assessore Irene Priolo, per la Regione Liguria l’assessore Giacomo Raul Giampedrone; per la Regione Lombardia l’assessore Massimo Sertori; per la Regione Marche, l’Assessore Stefano Aguzzi; per la Regione Piemonte l’assessore Matteo Marnati; per la Regione Toscana l’assessore Monia Monni; per la Regione del Veneto l’assessore Giampaolo Bottacin; per la Regione Valle d’Aosta l’assessore Carlo Marzi; per la Provincia autonoma di Trento, l’assessore Mario Tonina e il Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Meuccio Berselli.
“Un errore l’innalzamento dei livelli del lago Maggiore. Causerà danni al turismo”
«La scelta della Conferenza dell’Autorità di bacino del fiume Po, che ha dato il via libera il all’ulteriore innalzamento del livello massimo estivo del lago Maggiore fino a 1,5 metri sopra lo zero, ci vede nettamente contrari» commenta il sindaco di Baveno Alessandro Monti spiegando che i primi cittadini del Lago Maggiore hanno fatto fronte compatto contro questa scelta.
«A vincere è solo ed esclusivamente la regione Regione Lombardia e noi ci sentiamo completamente abbandonati da Regione Piemonte – la posizione ufficiale di Monti in una nota rilasciata dal Comune -. Più volte siamo intervenuti con il Consorzio del Ticino, che gestisce la Miorina, per sollecitare il rilascio d’acqua per evitare esondazioni. Centocinquanta centimetri sopra lo zero idrometrico è una scelta errata e grave perché sono tanti, troppi, ulteriori venticinque centimetri in più: causeranno danni al turismo, perché è evidente che con un tale livello molte spiagge, attrattiva del nostro lago, verranno ulteriormente ridimensionate. Ormai la scelta è stata compiuta: è uno schiaffo al nostro territorio ma noi continueremo a lottare per cambiare questo indirizzo in ogni sede possibile. La regione Piemonte ha lasciato soli i Sindaci del lago. Se ne assumano la responsabilità».
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