La “Enrico Colombo” di Sesto Calende compie 45 anni. Una storia di coraggio e tecnologia
In un video il racconto del fondatore, Enrico Colombo. Nel 77 lasciò la SIP per mettersi in proprio seguendo il suo sogno
Oggi è un’importante azienda di impianti tecnologici, meccanici e industriali con quattro sedi tra Lombardia, Piemonte e Albania, ma tutto è nato dal coraggio imprenditoriale di un uomo che, con due figli appena nati, decise di mettersi in gioco, lasciando un lavoro stabile e sicuro per inseguire il suo desiderio dar vita a una nuova impresa. A Sesto Calende la Enrico Colombo festeggia 45 anni e lo fa con uno speciale video che racconta la nascita della ditta attraverso le parole del suo fondatore.
«Ho fondato l’azienda nel ’77 – racconta l’imprenditore Enrico Colombo nel video pubblicato sulla pagina Facebook dell’azienda e accolto con affetto dai dipendenti -. Avevo 18 anni quando ho fatto il militare ho avuto la fortuna di andare in un reparto specializzato a Napoli, nella più prestigiosa scuola di trasmissione a disposizione dell’esercito».
“Giovane e battagliero”, terminata l’esperienza al militare Enrico si trova al primo importante bivio della propria vita, scegliendo la passione per la tecnologia. Nonostante un posto garantito in AliItalia, Enrico entra infatti in SIP (Società Italiana per l’esercizio telefonico). In quegli stessi anni nasceranno i suoi figli Marco (sindaco di Sesto Calende dal 2009 al 2019) e Manuela, che ereditano dal padre la passione e la professione. A partire dal 1999 entrambi entrano infatti nello staff dell’azienda, e il testimone passa così da Enrico a Manuela, attuale presidente dell’azienda sestese.
Proprio l’ingresso dei figli nel mondo del lavoro la svolta per la Enrico Colombo allargandosi dall’impiantistica elettrica a quella meccanica prima e industriale poi, diventando nel giro di pochi anni una società per azioni attiva in Europa.
«Sono stato il primo dei dipendenti della SIP a lasciare il reparto» ricorda Enrico, commosso pensando al coraggio di aver scelto di abbondonare la SIP per mettersi in proprio. «Mi ricordo quando portavo Marco e Manuela all’asilo sul camioncino con su le antenne. Da lì è partita l’avventura».
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