Il parco giochi sul lungofiume di Sesto Calende sarà pronto a giugno
Martedì 3 maggio il passaggio in giunta, poi circa 40 giorni di lavori per il collocamento dei giochi nella nuova area in via Remo Barbieri. Sesto2030 avanza la proposta: "Venga recuperata anche la vecchia area di Viale Italia"
Il parco giochi in via Remo Barbieri a Sesto Calende sarà pronto per la seconda metà di giugno. Con l’avvio dei cantieri che porteranno alla nascita della Nuova Marna, nel tardo aprile del 2021 – esattamente un anno fa – l’amministrazione comunale annunciò infatti il cambio di location del principale luogo dedicato ai bambini nella città che costeggia il Ticino, spostato da Viale Italia nella vicina via Remo Barbieri. (foto Circolo Sestese)
Le tempistiche sono state comunicate nel consiglio comunale di martedì 26 aprile dal vicesindaco Edoardo Favaron, in risposta a un’interpellanza di Insieme per Sesto presentata durante la seduta dall’ex sindaco Roberto Caielli.
«Il progetto è stato riadeguato, con l’affidamento della stesura a un nuovo consulente – ha spiegato il vicesindaco Edoardo Favaron, motivando il ritardo per la consegna delle nuove installazioni, che dovrebbero essere due altalene, un percorso equilibrio, tre giochi a molla -. Sono stati adeguati i percorsi anti-trauma e alcuni elementi di funzionalità ma, soprattutto, sono stati adeguati i prezzi usufruendo di un nuovo e più aggiornato listino».
Come spiegato da Favaron, il progetto del nuovo parco giochi verrà portato in giunta martedì 3 maggio. «Trascorsi sette giorni dal passaggio in giunta faremo l’affidamento: entro venti giorni seguirà la predisposizione alla demolizione dei tavoli e delle panchine. Dopo ulteriori venti giorni verranno posizionati i nuovi giochi».
(Il progetto presentato dall’amministrazione nel 2021)
La proposta di Sesto2030: “Recuperare la vecchia area e renderla inclusiva”
La risposta del vicesindaco non ha però lasciato pienamente soddisfatti i gruppi all’opposizione, che fin dall’annuncio del nuovo parco avevano sollevato una serie di perplessità, nello specifico per quanto riguarda l’inclusività dei giochi. In particolare nel gruppo Sesto2030, autore e promotore di un dossier da oltre 50 pagine sullo stato dei parchi presenti in città.
(L’installazione oggi, in attesa del nuovo parco)
Con una nota rilasciata ieri il gruppo civico ha espresso relativo scetticismo sulla bontà dell’operazione condotta dall’amministrazione : «Le premesse, che hanno richiesto la revisione dei prezzi, non sono così promettenti ma saremo solo felici se ci accorgessimo di sbagliare», scrive Sesto2030.
«La stagione primaverile è già in corso e le famiglie hanno cambiato parte delle loro abitudini per la mancanza del parco – senza contare tutti i visitatori dai paesi vicini e i turisti, che potevano prima approfittare di una giornata di relax con passeggiata lungo fiume, magari un pranzo o un panino nei locali su Viale Italia, un gelato e poi passaggio al parco giochi – commenta il gruppo civico -. Questa Amministrazione a nostro avviso non ha mai avuto un reale interesse nel parco giochi, visto che non lo ha mai inserito nel progetto della Marna e del CSCK, e solo dopo si è accorta che sarebbe diventato area di cantiere e avrebbe dovuto smantellarlo. Un progetto di 8 milioni di euro che si è completamente dimenticato dell’area più importante per la socialità e il gioco dei bambini sestesi. E’ questa l’idea di aggregazione sociale per questa Amministrazione?».
La consigliera Alessandra Malini ha inoltre colto l’occasione per fare una raccomandazione alla giunta, quella di inserire nel progetto di riqualificazione del lungo fiume anche l’area del vecchio parco giochi per ampliare lo spazio di gioco e fare di più in quest’area per i bambini e le famiglie.
L’idea avanzata da Malini è quindi “quella di richiedere la concessione demaniale ed avere poi due aree: quella sotto il ponte (nuovo parco in approvazione) ed anche l’area del vecchio parco: «Così – conclude l’ex capogruppo di Sesto2030 – si coglierebbe l’occasione per “riqualificare per tutti” anche per i bambini (e non dimentichiamoci dell’inclusione ovviamente), che non si ritroverebbero quindi con un solo parco, più piccolo e in una zona meno bella di quello precedente. Chiediamo all’Amministrazione, quindi, di non sprecare nuovamente una occasione e di ricordarsi dei bambini in tutto il percorso oggetto di riqualificazione. E se i fondi non arrivassero, rimaniamo convinti che l’area del vecchio parco vada comunque recuperata con la stessa finalità, trovando altre forme di
finanziamento: non è possibile che con un progetto di 8 milioni di euro, alla fine i bambini ne escano sacrificati».
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