Eccidio nazista del Lago Maggiore, ad Arona due pietre d’inciampo
Il 15 settembre in Piazza Gorizia ad Arona la posa delle pietre d’inciampo per due vittime dell’eccidio nazista del 1943 sul Lago Maggiore: Victor Cantoni Mamiani e sua madre Irma Finzi
A distanza di 79 anni dalla strage nazista degli ebrei sul Lago Maggiore, il prossimo 15 settembre alle ore 11 verranno posate le prime pietre d’inciampo ad Arona in memoria di Victor Cantoni Mamiani e di sua madre Irma Finzi.
La posa delle pietre d’inciampo si terrà in piazza Gorizia alle ore 11 in presenza della famiglia Cantoni Mamiani, del sindaco di Arona, delle autorità cittadine, di alcuni rappresentanti della comunità ebraica di Milano e Vercelli e dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Lo storico Giovanni Di Bella farà alcuni cenni storici del tragico episodio e delle due vittime mentre l’attrice Anna Nogara leggerà brani scelti accompagnata dal NeFesh Trio che eseguirà brani di musica ebraica della diaspora. Saranno presenti con un contributo musicale anche gli allievi del corso musicale dell’I.C media Giovanni XXIII di Arona.
Una delle pagine più triste per il territorio del Verbano, quella legata alla seconda fase della Seconda guerra mondiale e alla Shoah, che ha portato alla scomparsa di 57 persone nei giorni immediatamente successivi all’armistizio dell’8 settembre.
Il 15 settembre del 1943, il conte Cantoni Mamiani e sua madre furono prelevati da Villa Cantoni dal comando della Panzer-Division Waffen SS – LSSAH (Leibstandarte Adolf Hitler – Guardia del Corpo Adolf Hitler) guidato da Hans Roehwer. Nessuno seppe più nulla di loro, così come altri ebrei presenti ad Arona in quei giorni.
Quel giorno era in casa anche la moglie Teresa Gattico, in attesa dei figli Andrea e Gianluca che sono nati in dicembre 1943, mentre la figlia Camilla, che allora aveva quattro anni, era a casa dei nonni a Maggiora. Loro, non essendo ebree, furono risparmiate. Teresa si è subito trasferita nella casa paterna di Maggiora e da quel momento non si è data tregua per cercare suo marito e sua suocera, senza alcun risultato. Furono probabilmente trucidati nei
giorni seguenti, come è accaduto alle vittime dell’Hotel Victoria di Meina e a molte altre vittime di paesi sul Lago. Ma questo lo si può solo supporre. La tomba di famiglia ad Arona porta i loro nomi ma è vuota. Nel 1970 una sentenza della Corte suprema di Berlino ha cancellato tutte le accuse agli ufficiali della SS-Panzer-Division, perché i reati erano da considerare prescritti.
Con la posa delle pietre d’inciampo dedicate a Victor e Irma di fronte all’ingresso dell’imbarcadero Cantoni dirette verso Villa Cantoni, alla presenza dei figli Andrea e Camilla e della nipote Valeria, la famiglia Cantoni vuole aggiungere un segno fisico, emotivo e simbolico al lungo percorso di conservazione della memoria di un evento tragico che ha segnato loro insieme a molte altre famiglie di origine ebraica.
“È una storia da ricordare e raccontare, perché ricordare è l’unico modo per essere consapevoli del significato dei fatti che accadono oggi, intorno a noi, in ogni parte del mondo e rendere le nuove generazioni consapevoli di quello che può accadere. Con la memoria viva nessun può più dire “non sapevo”, “nessuno lo avrebbe previsto”, “l’umana mente non può partorire atrocità simili”.
PIETRE D’INCIAMPO, IL PROGETTO DI GUNTER DEMNING
Quello delle pietre d’inciampo (Stolpersteine in tedesco) è un progetto monumentale europeo dell’artista tedesco berlinese Gunter Demnig creato per tenere viva la Memoria di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti che non hanno fatto ritorno alle loro case.
Obiettivo della “Pietra d’Inciampo” è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia
nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la loro casa – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.
Per spiegare la propria idea, Gunter Demnig ha fatto proprio un passo del Talmud: “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. Con la posa delle due pietre d’inciampo ad Arona la famiglia Cantoni si unisce alle oltre 70 mila pietre posate in Europa e si augura di poter aprire la strada ad altre pietre ad Arona in memoria degli altri ebrei deportati e scomparsi in quei terribili giorni. I loro nomi sono:
Bardavid Mary Modiano, Coen Margherita Penco, Kleinberger Clara Rakosi, Modiano Giacomo Elia, Rakosi Tiberio Alexander, Modiano Carlo Elia, Modiano Grazia.
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