Insieme per Sesto: “Errore gravissimo non coinvolgere nella consulta i mercatari”
Lunedì 10 ottobre inizia la consultazione per scegliere la posizione definitiva del mercato settimanale. La lista di opposizione si schiera con il nutrito gruppo di ambulanti che vorrebbe il ritorno dei banchi nel centro storico
Mancano pochi giorni alla consulta cittadina che stabilirà la posizione definitiva del mercato di Sesto Calende tra il centro storico e il campo sportivo, l’attuale location scelta dall’amministrazione comunale nel maggio 2020 per motivi di sicurezza legati al covid e al conseguente distanziamento sociale. (Si vota in municipio dal 10 al 20 ottobre, quorum al 30%)
Come annunciato due anni fa proprio dalla giunta guidata dal sindaco Giovanni Buzzi, saranno infatti i sestesi (dai sedici anni in su) a decidere dove continuerà a svolgersi il mercato del mercoledì. La scelta dall’amministrazione di indire un referendum, tuttavia, non ha soddisfatto la maggior parte delle persone che al mercato di Sesto Calende ci lavora, ovvero i mercatanti. All’inizio di questa settimana – lunedì 3 ottobre – gli ambulanti hanno dunque fatto sentire la propria voce con un lungo comunicato in cui la consulta veniva definita «poco credibile», nata senza un vero dialogo tra le due parti interessate (il Comune e i banchi, ndr.). Posizione condivisa e supportata anche dal gruppo di centrosinistra Insieme per Sesto, che diverse volte insieme a Sesto2030, aveva portato l’argomento in consiglio comunale tramite interpellanze.
Così la lista rappresentata in consiglio da Giancarlo Rossi, Floriana Tollini e Roberto Caielli, che a pochi giorni dal voto ha annunciato la propria preferenza per il centro storico: «Insieme per Sesto esprime la sua vicinanza e solidarietà a chi al mercato ci lavora e lo fa vivere. Riteniamo che questa consultazione sia stata gestita male e comunicata ancor peggio. Non coinvolgere i mercatari è un errore gravissimo, così come lanciare un referendum senza aver proposto dei progetti che tengano conto non solo della locazione, ma anche dei servizi».
Dove fare il mercato? Le tre “posizioni” della politica locale
La prima forza di minoranza (tre i consiglieri – Rossi, Tollini, Caielli) prende dunque una posizione netta in vista del voto: «Considerando che l’attuale posizionamento non garantisce standard adeguati di servizi per i cittadini e i mercatari e non si conoscono progetti per rendere il mercato meglio servito in futuro dove si trova oggi, riteniamo che la cosa migliore sia riportare il mercato al centro, dove ci sono bar e servizi igienici adeguati. Se poi i progetti ci fossero, allora si dichiarino i costi, si coinvolgano i mercatari e poi, dopo, si faccia scegliere ai cittadini con cognizione di causa una nuova e definitiva collocazione». Posizione che parrebbe essere condivisa anche dalla maggioranza dei negozianti di Sesto Calende, che questa mattina hanno reso pubblico un sondaggio organizzato dal Gruppo Commercianti e Artigiani riservato agli esercenti.
Tra le tre forze politiche c’è anche chi per il mercato del mercoledì vorrebbe – almeno come suggestione -sovvertire la celebre locuzione latina “tertium non datur” (non è ammessa una terza possibilità, in questo caso tra Centro Storico e Viale Lombardia). Nei giorni precedenti all’annuncio della consulta il gruppo civico Sesto2030 (Circosta e Danzo) – che in passato svolse due sondaggi sulla questione – aveva infatti lanciato l’idea del “mercato all’Abbazia“, una location “storica” che terrebbe conto dell’importanza delle periferie ma senza decentrare il mercato nel, parole loro, “attuale deserto di Viale Lombardia” (l’area del campo sportivo). L’idea – irrealizzabile perché ormai il referendum è stato avviato – è stata ripresa anche al termine dell’ultimo consiglio comunale di venerdì 30 settembre per “accendere i riflettori su tutte quelle importanti attività commerciali che vivono nei quartieri periferici. Forse la perdita di patrimonio commerciale più evidente è stata vissuta proprio dal quartiere Abbazia che ha visto la serrata di importanti attività, alcune delle quali storiche“.
Chi invece non farà “nessuna battaglia politica per il mercato” è la Lega della Libertà, ovvero la maggioranza seduta in sala consiliare. Così aveva infatti dichiarato il capogruppo ed ex sindaco Marco Colombo lo scorso giugno: «Non faremo una partita politica per una posizione o per l’altra. Ogni consigliere ha, naturalmente, la propria opinione personale ma questa amministrazione prenderà come riferimento quello che diranno i sestesi attraverso la consulta. Sarà compito degli uffici competenti, nel rispetto della sicurezza e della legge cittadina, stabilire poi l’effettiva posizione dei banchi».
In attesa di capire se verrà organizzato un incontro pubblico sul mercato, la parola definitiva sulla questione adesso spetta ai cittadini.
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