“La voce dei protagonisti”: a Sesto Calende “Cittadini del Mondo” parla di immigrazione e integrazione
Sabato 28 gennaio la giornata organizzata dell'associazione fondata da Giovanni Chinosi e da sempre dalla parte dell'integrazione. Alla mattina un focus su leggi, sportelli e cittadinanza, al pomeriggio le voci dei protagonisti
L’immigrazione è un fenomeno complesso e in continua evoluzione che tocca molteplici aspetti della vita. Chi lo sa bene, come abbiamo scritto più volte anche attraverso le pagine di VareseNews, è l’associazione di Sesto Calende Cittadini del Mondo, attiva sul territorio del Basso Verbano da trent’anni per insegnare l’italiano agli stranieri e permettere loro di sentirsi parte integrante della società.
“Da migranti a cittadini: Trent’anni di immigrazione” è il nome dell’evento che si terrà sabato 28 gennaio nella Sala Giovanni XXIII della parrocchia di parrocchia San Bernardino, a Sesto Calende. Durante l’incontro, che si svolgerà in due sessioni, dalle 9 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18, verrà dato spazio alla voce dei protagonisti dell’immigrazione, per raccontare le loro esperienze e le loro sfide.
Il programma della mattina prevede un focus sui numeri della presenza dei migranti a Sesto Calende, un’analisi delle leggi sulla cittadinanza, mobilità e migrazione e le richieste di regolarizzazione presentate negli sportelli.
Nel pomeriggio, invece, si parlerà di esperienze di accoglienza e inclusione, con ulteriori testimonianze dei cittadini stranieri e una celebrazione dei 30 anni dell’associazione fondata dal presidente Giovanni Chinosi.
L’evento mira a fornire una visione a 360 gradi dell’immigrazione in Italia negli ultimi trent’anni, attraverso le testimonianze dirette di coloro che l’hanno vissuta in prima persona, a partire dai volontari dell’associazione e dalle persone coinvolte nelle diverse attività.
«Il nostro obiettivo è sempre stato quello di poter spiegare come vivere in Italia in modo integrato – aveva raccontato ai nostri microfoni Chinosi, che aveva iniziato a insegnare italiano agli adulti fin dagli anni 70, per poi aprire ai corsi per stranieri -. In breve tempo gli alunni da dieci sono diventati prima cento, poi duecento. Inizialmente tenevamo i corsi in biblioteca alla sera, ma visto la partecipazione abbiamo dovuto organizzare una scuola più strutturata. Nel 2000 abbiamo così chiesto aiuto alle medie e al preside dell’epoca Bellingeri che ci ha concesso le aule delle scuole medie».
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