Insieme per Sesto sull’Ex Q8: “Variante Pgt non ancora approvata. Pesante l’impatto paesaggistico”
Il gruppo civico all'opposizione, da sempre vigile sull'intervento di riqualifica dell'area sul Sempione, commenta: "Fino al 13 aprile i cittadini possono presentare osservazioni. Se la qualifica rispettasse il Pgt in vigore da 10 anni l'area sarebbe già stata recuperata"
“Il recupero dell’area ex Q8 è possibile anche senza stravolgere il profilo di Sesto Calende e senza creare un precedente pericoloso“. Dopo che l’amministrazione della città sul Ticino negli scorsi giorni aveva pubblicato il progetto completo di tavole grafiche e relazioni per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per l’ex area Q8 (denominata da molti “Torre Colombo”), il gruppo civico Insieme per Sesto, da sempre molto attento su un argomento molto discusso in città tanto da aprire un “dossier” all’interno del proprio sito, rende nota la propria posizione.
Il progetto della Enrico Colombo. Così cambierà l’ex area Q8 di Sesto
«Apprendiamo dai giornali che l’Impresa Enrico Colombo considera “L’approvazione del progetto una grande opportunità per la città” – commenta il gruppo rappresentato in consiglio comunale da Giancarlo Rossi, Floriana Tollini e Roberto Caielli -. Non vorremmo che i promotori della Variante del Pgt in deroga ai vincoli di altezza degli edifici nel centro storico abbiano scambiato la pubblicazione della procedura di VAS per una approvazione del loro progetto che non c’è».
Le decisioni in fatto di materia urbanistica sono infatti di competenza del consiglio comunale, ciò che attende la proposta di variante è ora un processo di valutazione ambientale strategica (la cosiddetta VAS, ndr.) che il sito del Comune spiega con queste parole: «La VAS persegue gli obbiettivi di salvaguardia e tutela della qualità dell’ambiente a partire dal momento in cui ci si appresta ad avviare i processi di formazione degli atti di pianificazione e programmazione, a diversi livelli, per valutare gli effetti che le relative previsioni possono determinare sull’ambiente e garantire che l’attività pianificatoria si mantenga entro una piena sostenibilità ambientale».
Prosegue Insieme per Sesto, ripercorrendo i passi di un intervento di riqualifica che già in passato aveva scaldato un dibattito in consiglio comunale: «Occorre ricordare che questa valutazione va fatta perché si intende operare una variante al PGT che non consente le altezze richieste. Ciò significa che l’atteso recupero dell’area abbandonata da 14 anni sarebbe già possibile se fatto nel rispetto del PGT in vigore anch’esso da oltre 10 anni. Non dimentichiamo che un anno fa sia il Parco del Ticino sia la Provincia di Varese avevano espresso critiche e perplessità sulla tipologia del progetto che va ad incidere in modo pesante sul profilo della nostra città, specialmente su quello più noto e amato che è la veduta dalla sponda piemontese del Ticino». (nella foto)
«La procedura di VAS è molto importante e prevede la possibilità per i cittadini e per tutti i portatori di interesse di presentare osservazioni di merito. Il provvedimento dell’Ufficio Tecnico si intitola infatti verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica» sottolinea sempre la lista civica di centrosinistra, ribadendo come per farlo ci sia tempo «entro e non oltre il 13 aprile».
«Prima di ritenere approvato un progetto che è già stato molto discusso e contestato un anno fa, bisogna ricordare che la stessa Giunta nel dare un indirizzo agli uffici ha teso a precisare che i pareri pervenuti dagli Enti coinvolti nella procedura di conferenza di servizi preliminare consentono una valutazione più restrittiva rispetto alla proposta. In sostanza, dopo una prima “sforbiciata” al progetto del 2021 che la Giunta stessa aveva definito “non adeguato”, ora va valutata ulteriormente la “ nuova” versione attuale che tiene conto solo in misura minima delle osservazioni del Parco e della Provincia e sulla quale non si è ancora espressa la Soprintendenza al Paesaggio. Tutto ciò senza dimenticare la valutazione di altri aspetti critici, tra cui il verde, i parcheggi pubblici e le problematiche idrauliche e idrogeologiche che erano emerse in modo critico quando fu avviato il cantiere di questo intervento, poi bloccato da un fallimento e rilevato dopo oltre 10 anni dall’impresa Colombo».
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