“Cocquo collina maledetta e dimentica”, la lettera di un cittadino di Sesto Calende al Comune
Riceviamo e pubblichiamo la lettera, inoltrata anche agli uffici comunali, di Alberto Monoli: "Il rione è abbandonato: senza luce per 13 volte in 8 mesi e scarsa manutenzione del verde"
“Da Baverly Hills a collina maledetta e dimentica”. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino di Sesto Calende, inoltrata anche agli uffici comunali, riguardo lo stato del rione collinare Cocquo e le difficoltà di gestione dell’emergenza degli ultimi giorni di agosto causate del maltempo.
A seguito dell’ennesimo episodio climatico, del resto preannunciato nei giorni scorsi, ma la prevenzione non fa parte dei funzionari addetti del Comune di Sesto Calende, quello che sto per scrivere è stato esposto da me personalmente questa mattina (28 agosto, ndr) all’Ufficio Tecnico e chi ha raccolto la mia segnalazione mi aveva assicurato che il Funzionario responsabile mi avrebbe chiamato, probabilmente era troppo oberato e non ha trovato il tempo.
“MEGLIO GESTIRE L’EMERGENZA”
Preciso abito in via Cocquo, allora era un rione di Sesto Calende considerato la Beverly Hills per la posizione dominante sulla città e la veduta sul Lago Maggiore.
Ora possiamo dire che è diventata la Collina Maledetta e Dimentica per le continue vicissitudine conseguenti l’abbandono del territorio, la non manutenzione del verde e il cambiamento climatico in continuo peggioramento, porta i residenti a Cocquo a un continuo disagio, la mancanza di corrente elettrica, preciso che la metà dei residenti di Cocquo sono serviti ancora con una linea elettrica via aerea che passa attraverso i boschi, da Gennaio a oggi la corrente elettrica è mancata per ben 13 volte e di conseguenza viene a mancare l’ acqua nei rubinetti di casa in quanto quest’ultima a Cocquo essendo una zona collinare arriva con l’ausilio delle pompe, piante che si spezzano e cadono sulla via, torrenti di acqua che corrono giù verso la pianura portandosi dietro foglie, terra, sassi, sacchi dell’immondizia e relativi secchielli posizionati sulla strada per il loro ritiro.
Cosa dire inoltre di quella via Cocquo che smette di essere asfaltata e servita dalla fognatura di recente costruzione entrando in una parte residenziale dichiarata dal Comune strada privata e non di loro pertinenza, pertanto senza alcun tipo di servizio strade, buche che formano piccoli laghi e fango sono oggetto di diatribe e litigi tra vicini perché alcune di queste case vengono sommerse da fiumi di acqua per la quale necessitano di interventi dei vigili del Fuoco o della protezione civile, una vera vergogna se pensiamo che chi ha costruito li ha avuto il permesso di costruzione SCIA e Paesaggistico, elementi necessari da parte dell’ufficio Tecnico rigoroso e vigile su chi costruisce a Sesto Calende.
Ma detto questo non voglio apparire come paladino di Cocquo, sono un cittadino che non teme ripercussioni, indignato di fronte a cotanta indifferenza da parte degli amministratori, capaci solo di farsi vedere quando sono in cerca di voti per essere eletti, ma incapaci di rendere al cittadino quel minimo necessario per avere tranquillità e sicurezza in questo paese allo sbando.
Alberto Monoli
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