Il progetto per riportare, senza divisioni, il mercato di Sesto Calende in centro
Il gruppo commercianti e le associazioni di categoria proseguono con il piano che include Piazza Mazzini e la De Cristoforis per evitare di separare il mercato in due aree. Al consiglio comunale l'ultima parola
Dopo la riunione a porte aperte con le associazioni e gli ambulanti, il presidente del Gruppo commercianti e artigiani Patrick Panza ha presentato al Comune di Sesto Calende il “piano” per evitare la divisione del mercato del mercoledì in due aree.
Lo scorso novembre l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Buzzi aveva infatti illustrato il progetto per il nuovo mercato settimanale. Il progetto dell’ufficio tecnico, passato attraverso una delibera di giunta del 5 dicembre, non prevede tuttavia la possibilità di un totale rimpatrio dei banchi sul lungofiume a causa di motivi di sicurezza: nei piani dell’amministrazione su 77 stalli (nel frattempo sono scesi a 74 i mercatari con licenza) circa 20 dovrebbero rimanere nell’area provvisoria di Viale Lombardia, accanto al cimitero, dove, da maggio 2020, il mercato è stato temporaneamente spostato per far fronte alle difficoltà dell’emergenza sanitaria.
Durante le vacanze di natale, Panza, a nome dei commercianti, favorevoli del mercato in centro, ha così studiato un’alternativa che includa per ambulanti e spuntisti anche la vicina Piazza Mazzini (e, in parte, la centrale De Cristoforis) ed evitare così lo scisma nelle due aree, distanti tra loro circa un 1 chilometro e sperate dal Cavalcavia Marchetti.
Ufficialmente quelle del presidente del Gruppo commercianti risultano come «osservazioni» al piano planimetrico del Comune. A firmarle anche il vicepresidente di Fiva (federazione italiana venditori ambulanti) Emilio De Rosa, il presidente territoriale di Anva (associazione nazionale venditori ambulanti) Carlo Belletta, la Pro Sesto Calende (Andrea Scandola) e il fiduciario comunale di Confcommercio Gallarate-Malpensa Marco Limbiati.
«Il progetto […] – affermano – non risulta una soluzione ottimale e non soddisfa in toto le esigenze che hanno manifestato sia gli stessi esercenti-ambulanti come da una raccolta firme spontanea, i commercianti del centro tramite l’apposito questionario proposto dalla stessa associazione e i cittadini che hanno votato in occasione del referendum».
Quattro le «innovazioni nel documento protocollato al Comune, a cui è stata allegata la piantina discussa il 10 gennaio con gli ambulanti. «L’occupazione di Piazza Mazzini, o di spazi di norma aperti al traffico veicolare dove si possa anche garantire l’uso in sicurezza; l’occupazione parziale di Piazza De Cristoforis (nessun plateatico dovrà essere rimosso, sfruttando di fatto gli spazi esistenti); optare per la generazione di diverse tipologie di stalli in ordine alle effettive dimensioni dei banchi; comprendere l’effettivo richiamo turistico del mercato, l’indiretta promozione commerciale delle attività e il disagio che arrecherebbe optare per la divisione delle stesso».
A proposito delle dimensione degli stalli nelle osservazioni corali le associazioni fanno notare che è necessario «verificare le classi dimensionali dei banchi, operazione imprescindibile per poter redigere un progetto coerente, anche attraverso l’attività che in questi giorni le associazioni di categoria stanno svolgendo nel merito dell’effettivo censimento dimensionale».
L’obiettivo è quello di fornire agli uffici comunali entro il 24 gennaio un database «dove attingere le informazioni relative al fine una progettualità coerente e che non penalizzi alcun operatore».
L’ultima parola spetterà però al consiglio comunale, che prima della fine del mandato del sindaco Giovanni Buzzi voterà un progetto definitivo da attuare.
Nell’articolo sottostante il “progetto alternativo” nel dettaglio e la recente storia del mercato:
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