“Sesto Calende ha bisogno di voltare pagina”, il Centro Democratico supporta Betta Giordani
Il gruppo di orientamento cattolico prende posizione a favore di "Sesto Futura" e del suo "attento progetto": "Serve coltivare uno stile diverso dall'attuale politica, diventata sempre più “personalistica”, fatta di slogan e con parole dure rivolte alle opposizioni"
«Sesto Calende ha bisogno di voltare pagina». Con un documento pubblico il Centro Democratico di Sesto Calende, gruppo di orientamento cattolico, ha deciso di condividere «alcune riflessioni» in merito alle elezioni amministrative del prossimo 8 e 9 giugno annunciando il proprio supporto a favore della lista civica Sesto Futura e di Betta Giordani.
Pubblichiamo in versione integrale il documento a cura del Centro Democratico di Sesto Calende:
«Il gruppo “Centro Democratico” nasce, diversi anni or sono, da un esperimento politico che ha inteso riunire quelle cittadine e quei cittadini cattolici interessati alla promozione del “bene comune”, obiettivo che dovrebbe stare a cuore a qualsiasi amministrazione a prescindere dall’orientamento e dal colore politico di appartenenza.
Da cattolici impegnati a vario titolo nei campi dell’istruzione, della ricerca e della cultura, delle professioni imprenditoriali e delle attività sociali e caritative, riteniamo che Elisabetta “Betta” Giordani sia la candidata di riferimento in grado di accompagnare quella svolta di cui si avverte il bisogno a Sesto Calende e che “Sesto Futura – Alleanza Civica” rappresenti il gruppo con cui collaborare in vista delle elezioni amministrative del prossimo giugno.
Desideriamo infatti dare valore a un progetto politico che, con lungimiranza e con attenzione fiduciosa rivolta al futuro delle prossime generazioni, sappia guardare a una società intesa, tanto a livello nazionale, quanto a livello locale, non come semplice espressione di una “somma di individualità”, volta continuamente alla ricerca di interessi particolari, di benefici personali e di accordi dalla natura a volte poco limpida.
Per questo, crediamo che esista e che vada coltivato uno “stile” diverso di fare politica, esemplificato in modo concreto dall’agire del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale, con sensibilità lontana dal chiassoso clima di conflitto permanente, si pone ormai tra i pochi argini al decadimento culturale e politico degli ultimi decenni.
Dopo quindici anni di governo Sestese da parte dell’attuale maggioranza pensiamo sia dunque giunto il momento di provare a voltare pagina e di restituire la dovuta centralità ad alcune tematiche relegate in secondo piano negli ultimi tempi:
• il mancato investimento sulla scuola (a vantaggio, invece, di politiche “faraoniche” di dubbia utilità pubblica);
• la chiusura dello sportello immigrati;
• un’attenzione sempre meno costante alla riqualificazione del verde pubblico e alla manutenzione ordinaria dei quartieri;
• lo sperpero di denaro pubblico in merito alla “questione moschea”, questione già persa in partenza: la libertà di culto, esercitata nei modi previsti dalla legge, è un diritto costituzionale e non può essere barattato per un pugno di voti in più;
• il progressivo scivolare in una politica sempre più “personalistica”, fatta di slogan e, spesso, accompagnata da parole troppo dure rivolte alle opposizioni.
Queste sintetiche riflessioni ci spingono a sostenere quanto sia imprescindibile, per il voto cattolico di Sesto Calende, la ricerca di quella giustizia sociale e di quell’atteggiamento di dialogo e di confronto attivo che, quali elementi cardine del dettame evangelico, sono costantemente richiamati sia dal magistero sociale della Chiesa, sia, più di recente, dall’insegnamento di papa Francesco.
Il gruppo Centro Democratico di Sesto Calende».
Successivamente al documento pubblico è stata inoltrata un’integrazione da parte del portavoce del Centro Democratico Federico Quaglini, la nota è stata pubblicata attorno alle ore 16 di mercoledì 8 maggio, ed è presente anche sul gruppo Facebook Sesto Calende News 2.0.
«Come portavoce del gruppo Centro Democratico, a integrazione del documento apparso su La Prealpina e Varese News in data odierna in riferimento alla chiusura dello sportello immigrati, desidero precisare quanto segue: come membri del Centro Democratico siamo pienamente consapevoli del funzionamento di questo servizio, oggi presente sul territorio grazie a una convenzione pienamente attiva tra Cittadini Del Mondo e il Piano di Zona, che ringraziamo per il prezioso lavoro.
Quanto affermato nel nostro “comunicato” ha solo inteso riportare un semplice fatto (documentabile) occorso diversi anni or sono, la chiusura dello sportello immigrati che esisteva presso l’ufficio anagrafe del Comune di Sesto Calende. Riteniamo che il ricordo di questo fatto debba interpellare la sensibilità di tutti i cittadini, anche dei cattolici, in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative».
La replica del sindaco Giovanni Buzzi in data giovedì 9 maggio:
Aggiorniamo, in via definitiva, l’articolo. Con la risposta del Centro Democratico alle parole del primo cittadino. Lo scopo del Centro Democratico, come già apparso nella nota integrativa, è fare chiarezza sulla questione dello sportello immigrati e i fatti risalenti al febbraio 2011.
Alla luce delle dichiarazioni rilasciate il giovedì 9 maggio dal Sindaco di Sesto Calende, Giovanni Buzzi, sul sito VerbanoNews (vedi sopra), quali membri del Gruppo Centro Democratico desideriamo puntualizzare quanto segue.
La nota da noi precedentemente resa pubblica, contenente un riferimento alla «chiusura dello sportello immigrati», viene definita nell’intervista «affermazione falsa e fuorviante». In chiusura, inoltre, è confermato quanto sia «intollerabile che vengano diffuse notizie false».
Teniamo invece a precisare che l’affermazione contestata è vera e documentata. Lo conferma un articolo di VareseNews datato 7 febbraio 2011 (qui allegato), che racconta l’annuncio della chiusura dello sportello immigrati presso gli uffici comunali, voluta dall’allora Sindaco Marco Colombo (quindi non dal sindaco dell’attuale maggioranza). Cosa poi effettivamente avvenuta.
Come riportato dall’articolo, quella chiusura metteva in pratica una scelta decisa dal Sindaco stesso già all’indomani della sua elezione: «“Chiuderemo lo sportello immigrati voluto dalla sinistra”, perché gli immigrati “capiscano che a Sesto non sono più trattati bene come prima”».
È a questo clima di scontro che faceva riferimento la nostra nota. A salvare le sorti dello sportello immigrati è intervenuto il Piano di Zona, che, come ricordato correttamente dal Sindaco Giovanni Buzzi, ha aperto lo sportello presso la Casa del Cuore, dove si trova tuttora (precedentemente era collocato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Sesto Calende).
Lo sportello è gestito dall’Associazione Cittadini del mondo, che cura anche altri sportelli in altri comuni della zona. Se il normale funzionamento democratico prevede, comprensibilmente, la difesa del proprio operato, ciò non può però avvenire pensando di dimenticare il passato e di trascurarne gli effetti che esso fa ancora sentire sul presente. Esiste una memoria storica e i documenti che la comprovano.
Gruppo Centro Democratico di Sesto Calende
Articolo aggiornato una prima volta l’8 maggio alle ore 16, con l’integrazione da parte di Federico Quaglini, e, in via definitiva, alle 16 di venerdì 10 maggio con l’aggiunta delle risposte del sindaco Buzzi e del Centro Democratico.
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