Cittadini si danno appuntamento alla Polveriera di Taino: “Deve tornare alla comunità”
Nel giorno dell'anniversario dell'esplosione - in cui persero la vita 35 persone - un gruppo di cittadini organizza un incontro informativo davanti ai cancelli dell'ex fabbrica. "Siamo qui per rendere omaggio alle vittime e chiedere un museo della memoria nell'area"
Il 27 luglio sarà l’ottantanovesimo anniversario dell’esplosione della Polveriera di Taino, uno dei più grandi incidenti sul lavoro che ha colpito il Varesotto e il Lago Maggiore, una tragedia in cui persero la vita 35 persone, per lo più donne.
L’esplosione si consumò un ormai lontano sabato del 1935, all’epoca un normale giorno lavorativo di metà estate nel Basso Verbano. Proprio di sabato – quasi cent’anni dopo – è stato organizzato un momento di formazione organizzato da un gruppo di cittadini che chiedono che l’area dell’ex fabbrica di esplosivi, chiusa definitivamente negli Anni 70 e oggi di proprietà comunale, torni a disposizione dei tainesi.
Molte sono infatti le persone ancora affezionate alla grande area in zona Campaccio dove i propri parenti hanno lavorato, una delle tante terrazze di Taino affacciate sul Lago Maggiore. La polveriera ha infatti rappresentato per più di metà del Novecento una dei principali luoghi di lavoro per il paese sulle colline del Lago Maggiore.
L’incontro si terrà a partire dalle 14 alle 15:30, un orario che ricorda l’ora dell’incidente del 1935: «Alle 14.35 del 27 luglio 1935 esplodeva un reparto della Polveriera di Taino, provocando la morte di trentadue donne e di 3 uomini. Un’immane tragedia – scrivono le persone, firmandosi Gruppo cittadini di Taino – Siamo qui, a ottantanove anni di distanza, davanti alla fabbrica che produceva esplosivi e che è storicamente parte della vita di generazioni di tainesi e delle popolazioni vicine. Siamo qui a rendere omaggio alle vittime, a quanti sono rimasti feriti dallo scoppio della polveriera. Siamo qui a rivendicare il Diritto alla Salute e alla Sicurezza sui luoghi di lavoro, così come contemplato dall’articolo 41 della Costituzione, diritto quotidianamente disatteso per quanti perdono la vita o rimangono feriti nello svolgere il proprio lavoro. Siamo qui per far sapere che l’Area dell’ex-polveriera, della quale è proprietario il Comune di Taino, è giusto che ritorni ai tainesi».
«Siamo qui – si legge sempre nella lettera che invita i tainesi a partecipare all’incontro – per rivendicare la bonifica dell’Area dall’amianto e da altri inquinanti. Siamo qui per chiedere che l’area, una volta bonificata, possa essere ri-naturalizzata e che, attraverso il restauro e la ristrutturazione dei settecentomila metri quadrati
presenti all’interno dell’ex-polveriera, trovi posto uno spazio da dedicare al Museo della Memoria.
Tutto questo chiediamo per il superiore rispetto che va dato alle vittime, ai feriti e a quanti hanno dedicato la loro vita lavorativa alla Polveriera».
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