“La sicurezza non ha colore politico”. Dopo le polemiche, l’assessore Gualtieri dice basta alle strumentalizzazioni
Il giorno seguente alle frizioni tra maggioranza e opposizione sulla questione sicurezza, l'assessore si affida a una lettera aperta
«La sicurezza non ha colore, è interesse di tutti ed è troppo importante per farne oggetto di campagne politiche con il solo scopo di denigrare e danneggiare l’immagine di qualcuno senza apportare responsabilmente alcun beneficio per la nostra comunità». Dopo le il confronto e le frizioni tra maggioranza e opposizioni sulla questione sicurezza cittadina, nato in seguito a una serie di fatti di cronaca avvenuti negli ultimi mesi, l’assessore di Sesto Calende Francesca Gualtieri affida il suo pensiero a una lettera aperta, inoltrata anche al Prefetto e a tutto il consiglio comunale.
Proprio ieri – lunedì sei gennaio – il sindaco Elisabetta Giordani ha dichiarato con una nota di nutrire la massima fiducia in tutta la sua giunta, compreso l’assessore Gualtieri, bersaglio del centrodestra sestese, anche di attacchi ad personam (inerenti alla sfera familiare), non solo per i recenti fatti di cronaca ma già dalla campagna elettorale e dal giorno seguente alle elezioni (quindi prima dell’insediamento e dell’assunzione della carica).
Nella sua lettera Gualtieri, oltre al personale ricordo di un vecchio episodio avvenuto durante il periodo natalizio nel 2022 («nessuno della mia famiglia ha mai pensato di attribuire responsabilità dei fatti avvenuti a mancanze dell’Amministrazione Comunale»), rispedisce al mittente alcune critiche, facendo notare, tra gli esempi riportati, come le precedenti amministrazioni Buzzi e Colombo non avessero previsto nessun impianto di video-sorveglianza per la Nuova Marna. Ma, soprattutto, l’assessore sottolinea quanto, quando si parla di sicurezza, sia importante relazionarsi e dialogare con l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine, andando dunque al di là del racconto di denuncia sui social network, dove – aggiungiamo noi – è più facile (e, solo in parte, comprensibile, date le preoccupazioni) parlare di pancia e alimentare il cosiddetto rage-bait.
Sesto Calende è «diventata insicura»? Possono davvero, dopo appena sei mesi dall’insediamento della nuova giunta, una sparatoria o un tentato furto al supermercato essere il risultato (solo) del cambio di colore di una città governata per 15 anni, fino a giugno, da Lega e Forza Italia? Non è che episodi simili e sempre spiacevoli, come la (quasi) distruzione della casetta di Babbo Natale la notte della vigilia di Natale, i ripetuti furti al cimitero dell’Abbazia o le vetrine spaccate dei negozi sestesi “ripuliti” dai ladri, avvenivano anche prima? Non si tratta di benaltrismo, è che la realtà dei fatti è, come sempre, più complessa della semplice reductio ad unum.
Riportiamo integralmente il testo della sua lettera:
Con l’inizio del nuovo anno condivido con voi le seguenti considerazioni. In questi giorni ho riflettuto sulle giornate delle tradizionali festività natalizie di fine anno appena trascorse e sul modo in cui queste vengono vissute dalla nostra comunità.
Il mio pensiero è andato alla notte del 24 dicembre nella quale un giovane, che si trovava a festeggiare in piazza con gli amici, è stato brutalmente aggredito soltanto per aver chiesto ad altri ragazzi di non scoppiare petardi tra le persone presenti.
Colpito al volto e alla nuca, con rottura degli occhiali e ferite è stato accompagnato in ospedale, sottoposto a risonanza magnetica, medicato e dimesso la mattina dopo. Rientrato a casa, avrebbe potuto lasciarsi tutto alle spalle e pensare solo a festeggiare con la propria famiglia. Invece la notte passata in ospedale lo aveva fatto riflettere e decidere di agire per individuare coloro che lo avevano aggredito ingiustamente affinché venissero fermati e non potessero fare di nuovo ad altri quanto fatto a lui. Veniva informata l’Amministrazione Comunale nelle persone del Sindaco, Vicesindaco e Assessore alla Sicurezza e sporta denuncia ai Carabinieri.
All’inizio si trattava di una denuncia “contro ignoti” dal momento che gli autori non erano conosciuti personalmente, ma poi con altre testimonianze, fotografie e con l’aiuto dei Carabinieri a cui i soggetti erano già noti, è stato possibile risalire ai nomi e avviare le azioni previste dalla legge. Ora è fissata l’udienza davanti al Giudice di Pace. Quel giovane non era solo, la sua famiglia gli era vicina. Era la mattina di Natale, non il recente Natale 2024, ma quello del 2022. Quel giovane era mio figlio.
Il racconto di questa esperienza familiare si conclude qui; ma resta un ricordo poco piacevole tra le tante belle vigilie di Natale trascorse negli anni, prima da me e poi dai miei figli, nelle piazze di Sesto Calende. Aggiungo che nessuno della mia famiglia ha mai pensato di attribuire responsabilità dei fatti avvenuti a mancanze dell’Amministrazione Comunale. Resta l’insegnamento: purtroppo gli episodi di violenza e inciviltà ci sono sempre stati, e ci sono ancora, ma è cambiato il mondo e sono diverse le reazioni sia da parte dei cittadini sia da parte delle Istituzioni.
Sono tante le differenze, e ne ho parlato a lungo in questi mesi e settimane negli incontri con l’ufficio di Polizia Locale* e i Carabinieri dedicate a questo problema del quale ci occupiamo quotidianamente. Tra tutte ne indico una: nel mondo di oggi la maggior parte dei cittadini racconta e a volte esibisce le proprie esperienze solo sui social anziché affrontare il problema nelle sedi opportune.
(*Il servizio di Polizia locale è un servizio pubblico non economico organizzato e gestito dall’Ente locale per migliorare la sicurezza urbana, anche in parallelo con le Forze di Polizia dello Stato (la Polizia locale non è una “Forza di Polizia dello Stato” e non ha competenza sulla pubblica sicurezza, che è prerogativa di esclusiva competenza statale). Omissis …collabora con le forze di Polizia dello Stato nel contrasto alla criminalità e nel mantenimento dell’ordine pubblico. (Dal sito istituzionale di Regione Lombardia)
Questa modalità purtroppo non è di nessun aiuto, anzi rende impossibile attivare ed applicare gli strumenti normativi e operativi messi a disposizione delle Forze dell’Ordine dallo Stato perché non trovano il supporto necessario per essere attivati e applicati.
Questa osservazione può essere riferita anche al caso di quanto accaduto nella notte della Vigilia di Natale di quest’anno, che è la manifestazione di un disagio e una difficoltà di cui tutti siamo preoccupati.
Non è questa la sede per diffondere ricostruzioni che competono alle Forze dell’Ordine, per cui mi limito a richiamare i fatti salienti.
Il Comando dei Carabinieri ha ricevuto per due volte la segnalazione di una lite in atto ed è prontamente intervenuto. Al loro arrivo gli operanti hanno identificato i soggetti interessati e riportato alla calma la situazione senza tuttavia rilevare litigi o aggressioni in atto. Visto il perdurare della presenza di numerosi giovani intenti a consumare bevande alcoliche hanno continuato a stazionare nel centro per consentire il deflusso ordinato dei presenti che è avvenuto intorno alle 3:30.
Al termine della nottata però nessuno è stato denunciato e nemmeno ha riportato lesioni per quanto a noi noto. Se i cittadini non si fossero limitati a segnalare ma avessero sporto denuncia i Carabinieri avrebbero avuto a disposizione più elementi per proporre al Questore di disporre a carico dei soggetti identificati, per ragioni di sicurezza, il divieto di accesso nei locali o a esercizi analoghi, specificamente indicati, ovvero di stazionamento nelle immediate vicinanze degli stessi locali, così come previsto dagli arti. 13 e 13 bis del D.L. 14/2017.
In questa direzione ci si sta muovendo, insieme a tutti i soggetti coinvolti, al fine di individuare azioni concrete e coordinate che verranno valutate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si riunirà nella seconda metà di gennaio.
Concludo con un invito a ciascuno di noi, amministratore, consigliere comunale, rappresentante di istituzioni, associazioni o partiti politici, o semplici cittadini, a fare la propria parte. Chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, denunciare nelle sedi e con le modalità opportune i fatti di cui si è protagonisti o osservatori, è fondamentale per consentire di coordinare e operare sul territorio per il bene e la sicurezza di ciascuno di noi.
Non accetto lezioni da coloro che, al governo cittadino per 15 anni, soltanto ora si accorgono che esiste il problema “sicurezza” che tutti gli esperti e studiosi hanno visto emergere in maniera preoccupante dalla fine dell’emergenza Covid. Quegli stessi che nell’ultimo bilancio non hanno previsto risorse sufficienti a garantire un’organizzazione del personale della Polizia Locale idonea ad assicurare turni serali anche oltre il periodo estivo. Tanto meno accetto richiami da chi non ha previsto né finanziato alcuna videosorveglianza della “nuova Marna”. Non una sola telecamera è stata prevista in alcuna delle aree del progetto: né alla nuova sede del CSCK, né nel sottopassaggio pedonale e parcheggio e nemmeno nel nuovo edificio costato milioni di euro.
La sicurezza, come sappiamo, non ha colore, è interesse di tutti ed è troppo importante per farne oggetto di campagne politiche con il solo scopo di denigrare e danneggiare l’immagine di qualcuno senza apportare responsabilmente alcun beneficio per la nostra comunità.
Concludo nuovamente rinnovando a tutti gli auguri di buon anno e restando in attesa di proposte, osservazioni e suggerimenti che ciascuno di voi potrà farmi pervenire nei modi che riterrà opportuni nell’interesse dell’amministrazione e per il bene della nostra città.
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