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Un’altra estate senza treni per la Milano-Domodossola. “Fs ha deciso senza alcun confronto”

I sindaci della zona del Verbano in agitazione per il secondo stop dopo quello del 2024. "Serve un tavolo con Rfi, non ci opponiamo agli investimenti ma bisogna ridurre i disagi"

ferrovia Milano-Domodossola

La linea Milano-Domodossola chiuderà al traffico dall’8 giugno al 27 luglio e dal 31 agosto al 12 settembre 2025. E l’ipotesi della seconda estate senza treni sul Lago Maggiore e verso l’Ossola mette in grande agitazione gli amministratori locali, che già lo scorso anno si erano fatti sentire.

Tra le voci che si sono levate subito ci sono quelle del sindaco di Baveno, Alessandro Monti, e del presidente della Provincia Verbano-Cusio-Ossola, Alessandro Lana.
Il sindaco di Baveno, località turistica sul lago molto frequentata anche dai tedeschi, esprime «profonda preoccupazione»: «Come è noto, questa interruzione comporterà la soppressione di tutti i treni EuroCity tra Domodossola e Milano, generando notevoli disagi ai pendolari, ai turisti e a tutto il tessuto economico del nostro territorio.

«Già lo scorso giugno 2024 avevo scritto per richiedere a RFI un diretto coinvolgimento e un confronto con gli enti locali e le categorie economiche e sociali del territorio» denuncia Monti. «Ancora ciò non è colpevolmente avvenuto e nemmeno sappiamo, come Sindaci, se le date annunciate dagli organi d’informazione siano ufficiali o meno. Rimarchiamo che, ancora una volta, non siamo informati direttamente e che tali decisioni, hanno ripercussioni economiche e sociali sui nostri territori».

I sindaci rilanciano «la necessità di avere con Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Piemonte un tavolo tecnico istituzione permanente di confronto, con gli amministratori locali e le categorie economiche e sociali interessate del territorio».

«Non si tratta di un tavolo per opporsi ai necessari investimenti, ma un luogo dove coordinarsi, conoscere, approfondire e nel caso fare proposte su come ridurre al minimo i disagi, sia per turisti che per pendolari» dice ancora Monti. Tra l’altro in questo periodo il tema delle manutenzioni e modernizzazione della rete ferroviaria è molto discusso, dopo i tanti disagi degli ultimi mesi (con polemica anche verso il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini).

Sul tema si è mobilitata anche l’Unione delle Comunità Montane.
Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, parlano di «fortissima la preoccupazione per il venir meno del servizio, con decisione unilaterale di Rfi, generando notevoli disagi ai pendolari, ai turisti e a tutto il tessuto economico del territorio».

«Auspichiamo con i sindaci e molti rappresentanti istituzionali, a partire dai Parlamentari locali, che con la Regione si possa definire un percorso diverso da quello finora previsto, coinvolgendo Rfi e Trenitalia, oltre che altri operatori. Troppi sono i disagi previsti con la chiusura estiva. Vanno evitati anche secondo Uncem, in tutti i modi possibili. Ribadiamo da tempo, in tutte le sedi istituzionali, che uno dei fattori decisivi per l’economia e la vita sui territori montani è quello dei trasporti, del diritto alla mobilità da garantire. Per il quale occorre definire standard diversi, nelle zone montane e di confine, rispetto ad altre aree urbane, inserendo la peculiarità delle zone alpine e appenniniche nei contratti di servizio di RFI e ANAS. Altrimenti i territori, sia per pendolari, residenti, come per turisti, rischiano di essere annullati da scelte improvvisate e non concertate con i Sindaci, prese in qualche tavolo centralizzato da chi non conosce le sfide e le urgenze delle zone montane, dei Comuni e delle comunità».

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 20 Gennaio 2025
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