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Moschea, attività storiche e sicurezza al centro del consiglio comunale di Sesto Calende

Ancora una lunga seduta e animi tesi in municipio, dove a metà del consiglio è stato allontanato l'ex sindaco Marco Colombo. Tengono banco la questione sicurezza e la cifra spesa per il commissario ad acta sull'individuazione dell'area della moschea, dopo che la precedente amministrazione è risultata inadempiente nel giugno 2023

comune sesto calende

I temi della moschea e della sicurezza accendono il dibattito nel municipio di Sesto Calende. Dopo la seduta di gennaio dedicata al bilancio di previsione, il consiglio comunale di febbraio ha avuto come principali protagonisti i gruppi d’opposizione, le loro mozioni e le interpellanze.

Sono stati cinque i punti all’ordine del giorno avanzati da Siamo Sestesi (Lega e Forza Italia) e Fratelli d’Italia, i due gruppi di centrodestra che dopo la scissione di settembre adesso “corrono separati” tra i banchi della minoranza. Gli argomenti erano stati protocollati negli scorsi mesi (dicembre e gennaio) ma sono giunti in discussione solo dopo la lunga seduta dedicata quasi interamente al previsionale della città. Oltre alla questione sicurezza, Fratelli d’Italia ha portato in consiglio anche l’attraversamento pedonale sull’asse del Sempione, il riconoscimento delle attività storiche e la richiesta di un’email istituzionale anche per i consiglieri, strumento oggi a disposizione solo della giunta e dei funzionari. Nonostante questi tre ultimi punti siano stati tutti respinti, più per motivi di forma che per la loro bontà, la giunta Giordani ha comunque fatto intendere che ha dato (come nel caso dell’attraversamento pedonale sul Sempione) o che sarà impulso, con una veste diversa, ai tre punti presentati da Mario Boatto e Marco Limbiati.

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MOSCHEA: DUEMILA EURO PER L’INDIVIDUAZIONE DELL’AREA

A tener banco e scaldare, ancora una volta, gli animi di un consiglio terminato dopo la mezzanotte sono stati invece la moschea, l’integrazione del dup e la questione sicurezza, quest’ultimo tema affrontato dalle opposizioni sia con una mozione sia con un’interpellanza.

Andiamo con ordine: il luogo di culto islamico è tornato argomento di discussione a causa del debito fuori bilancio contratto per il compenso di 2mila euro al commissario ad acta: ovvero per il lavoro svolto dal prefetto che ha localizzato l’area per il luogo di culto dopo che nel giugno 2023 la precedente maggioranza – pur di ostacolare l’iter dopo 10 anni di contenziosi e circa centomila euro di spese legali – votò contro la proposta dell’allora sindaco Buzzi sulla posizione alla Quadra. Posizione che poi il prefetto avrebbe confermato una volta insediatosi al posto della precedente amministrazione.

«Un atto dovuto dalla legge – ha spiegato il vicesindaco e assessore al bilancio Giorgio Circosta – Il gruppo di centrodestra è sempre in prima fila a invocare il rispetto delle regole e la tolleranza zero, tuttavia quando una norma non è gradita improvvisamente le sentenze diventano opinabili. Un corto circuito istituzionale: un potere esecutivo che tenta di non riconoscere una sentenza del potere giudiziario per ragioni meramente politiche».

Naturalmente contrario al debito, (e più in generale alla moschea che renderà« Sesto una piccola Kabul»), è il consigliere all’opposizione Marco Colombo. All’epoca dell’insediamento del prefetto l’ex sindaco leghista ricopriva la carica di capogruppo della maggioranza che votò contro l’individuazione scelta dal “suo” sindaco Buzzi: «Sono i soldi peggio spesi dalla città. Il prefetto, autorità dello Stato, ha prevaricato il sentiment della città, che non voleva la moschea. A differenza nostra, questa nuova maggioranza è favorevole all’alienazione dell’area, e lo fa con un certo favoritismo nei confronti dell’Associazione Islamica Ticinese». Poco dopo il suo intervento l’ex sindaco della Lega è stato escluso dall’aula per essersi scontrato, nuovamente, con il segretario comunale e soprattutto per aver regalato, in maniera provocatoria, un abaco alla giunta a causa di un refuso nel bilancio di previsione corretto durante la serata.

«Si tratta di un debito provocato dalla pochezza amministrativa del centrodestra, che ha prodotto il commissariamento parziale della città – la risposta dell’assessore all’ambiente Leonardo Balzarini -. In campagna elettorale l’unico impegno chiaro di tutto il programma era il no alla moschea e a giugno avete perso le elezioni. Mi chiedo allora come si faccia a parlare di sovversione della volontà dei cittadini. Noi vogliamo il rispetto della legge. Non è vero che il valore inserito nel piano delle alienazioni è inferiori al valore di mercato. Il valore al momento è ipotetico e dovrà essere confermato se e quando avverrà la cessione. Se le parole di Colombo sono serie mi aspetto allora un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale».

LA MOZIONE SULLA SICUREZZA BOCCIATA, PER LA GIUNTA «STRUMENTALE E IMPRATICABILE»

L’abbandono di Colombo dai banchi, «invitato ad allontanarsi dall’aula per mancanza di rispetto delle istituzioni», non ha però sedato completamente gli animi oramai surriscaldati. E così lo scontro politico e le interruzioni si sono protratte anche sulla questione sicurezza.

Edoardo Favaron, capogruppo di Siamo Sestesi, ha fatto le veci dell’ex sindaco, impossibilitato a presentare la sua mozione sulla sicurezza protocollata a dicembre, in cui veniva richiesta una somma di almeno 50mila euro per implementare mezzi e iniziative a sostegno e gli straordinari per gli agenti della polizia locale.

«La sicurezza è importante, ce lo chiedono i cittadini e vogliamo essere propositivi: non bastano i controlli del venerdì sera, servono anche al sabato, così come sono necessarie telecamere ad alta definizione e droni per controllare le piazze per intervenire contro gli episodi criminosi, in aumento – sottolinea Favaron, concludendo -. Non vorremmo che ci scappasse il morto».

Sulla questione, in chiusura dell’adunata, è intervenuto anche il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Limbiati che parallelamente aveva presentato un’interrogazione per episodi di vandalismo, degrado e per la mancanza di vigilanza nella notte della vigilia di Natale.

Secondo l’assessore Francesca Gualtieri, la mozione di Favaron e di Siamo Sestesi è una proposta «strumentale», carente di dati e che «dimostra la mancanza di basi per stabilire una relazione inesistente tra il cambio di amministrazione deciso dagli elettori e accadimenti all’ordine del giorno in tutti i Comuni della Provincia, da quelli governati dalla destra e dalla sinistra.»

«L’affermazione di un presunto aumento di episodi –  chiarisce Gualtieri -, non è supportata né con dati di fatto, numeri e tipologie di fatto che permettono un confronto serio, né con indicazioni di fonti. Da parte nostre ci affidiamo alle forze dell’ordine. In tutte le istituzioni c’è piena consapevolezza e impegno corale sulla sicurezza percepita. L’unico dato di fatto negativo, che trova conferma non solo a Sesto, è l‘aumento dell’abuso e dello spaccio di sostanze. E non da oggi purtroppo.  Durante la seduta di bilancio è già stata data risposta riguardo la copertura degli straordinari per la locale, spese regolate da norme contrattuali e contabili. La cifra indicata nella mozione è assolutamente impraticabile, sia sotto il profilo economico che normativo. Possiamo comunque affermare di aver stanziato una somma pari a quanto stanziato dalla precedente amministrazione, con l’impegno di incrementare ulteriormente e soprattutto di garantire la presenza della polizia locale al venerdì sera per tutto l’anno e non solo fino a settembre. La mozione propone di implementare i mezzi della polizia locale, ma quando nel bilancio 2025 tale misura veniva illustrata al consiglio comunale è stata oggetto di critica da parte del gruppo che l’ha proposta in questa mozione».

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 07 Febbraio 2025
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