Nuove aperture all’oratorio di San Vincenzo, una delle “gemme” di Sesto Calende
Con l'arrivo della primavera la chiesa sconsacrata del XII secolo è pronta a riaprire. Sarà possibile visitarla le prime domeniche del mese da aprile a ottobre

Immerso nel verde della campagna di Sesto Calende e vicino al suggestivo masso erratico della Preja Buja, l’Oratorio di San Vincenzo è un luogo dal fascino storico e artistico davvero suggestivo. Conosciuto anche come la “Chiesa dei Magi” per i suoi affreschi dedicati all’Adorazione, questo antico edificio è una piccola gemma per gli amanti della storia, della natura e delle escursioni.
A partire dal 6 aprile, l’Oratorio sarà aperto al pubblico ogni prima domenica del mese fino al 5 ottobre, nella fascia oraria che va dalle 10 alle 12. Le date precise sono: 6 aprile, 4 maggio, 1 giugno, 6 luglio, 3 agosto, 7 settembre, 5 ottobre.
Dopo la visita alla chiesetta è possibile immergersi nel verde della zona di Sesto Calende percorrendo il sentiero delle oppure con la passeggiata sul lungofiume, che si sviluppa dal centro e va fino alla diga Miorina di Golasecca. Il sentiero delle Meraviglie Nascoste è facile camminata di 12 chlometri tra radure e boschi con arrivo alla chiesa di Oriano, Cascina Bilesa e il già citato masso erratico della Preja Buja che conserva ancora graffiti dell’età preistorica. Con questo percorso si ha l’occasione di riscoprire la storia locale e immergersi nel paesaggio naturale.
L’AREA DELLA CHIESA E GLI SCAVI
L’area dell’oratorio di San Vincenzo, inoltre, ha avuto un nuovo interesse lo scorso autunno, quando l’Univeristà degli Studi di Milano, sotto la guida del ricercatore Emanuele Intagliata e del professor Lorenzo Zamboni, ha seguito una sessione di scavi archeologici che ha portato alla luce reperti appartenenti a una antica chiesa, e di quello che potrebbe essere un grande monumento risalente all’epoca romano. Durante gli scavi erano stati coinvolti molti studenti dell’Università e della scuola di specializzazione in beni archeologici, con lo scopo di raccontare la storia del luogo anche a coloro che vivono il territorio ogni giorno.
Nel periodo romano e medievale Sesto Calende era infatti sulla direttrice commerciale che collegava l’odierna Milano al Lago Maggiore, era quindi molto importante per il trasporto di merci e persone tra la zona d’oltralpe e la pianura padana. Gli scavi dell’Università erano iniziati proprio per rispondere a domande sul trasporto e sul commercio.
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