“La solidarietà di questo paese ci ha commossi”
Il racconto dei due esercenti colpiti dall’incendio che ha distrutto il loro negozio
Pronti a traslocare dal negozio vero – con vetrine, bancone e scaffali – al “negozio mobile” che giovedì arriverà in paese?
Paolo Natali e la moglie, Marta Bucher, originaria del cantone svizzero di Uri, dicono di sì. Il loro negozio è bruciato sabato scorso ad Agra. Era l’unico che vendeva alimentari, e che ora non c’è più. All’interno solo puzza di bruciato e tanta tristezza. Il lavoro di una vita andato in fumo poco dopo le 13 di sabato, tra fuliggine e pezzi di calcinaccio crollati dal soffitto e ramazzati alla bell’emeglio. “C’era così tanto fumo che perfino i pompieri sono entrati con le maschere, e a gattoni, per non cadere e per sopportare il calore che si era sprigionato – racconta Marta (nella foto).” Tutto è bruciato, anche gli scontrini “a credito” attaccati nel retrobottega, andati anneriti dal calore. Quello che dà ancora forza ai due commercianti, però, è stato senza dubbio il senso di comunità offerto dall’intero paese, che li ha aiutati. “La solidarietà di Agra ci ha commossi – dice la donna – . Siamo aperti da 25 anni per 360 giorni l’anno. D’inverno, quando si fanno tre scontrini in un pomeriggio o con la neve alta un metro, e d’estate, coi turisti”. Una storia comune, la loro, uguale a quella dei tanti “residenti-turisti” affascinati da questi luoghi. Gente che arriva per una giornata e si ferma per l’intera vita.
“Avevo un’attività a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano – racconta Paolo (nella foto) – ma poi mi sono trasferito qui, volevo l’aria buona. Anche se adesso abbiamo subito un forte danno – racconta commosso – tornerò a lavorare per dare un servizio al paese”. Il “suo” negozio mobile è in arrivo è verrà parcheggiato nei posti auto proprio di fronte al negozio andato in fumo, nella piazza del paese. Intorno, persone che vanno e che vengono: ognuna ha qualcosa da dirgli: “Vengo a darti una mano quando finisco il lavoro”, dice un residente. Paolo ha il magone, ma ce la farà: “Ormai questa è casa mia”.
Paolo Natali e la moglie, Marta Bucher, originaria del cantone svizzero di Uri, dicono di sì. Il loro negozio è bruciato sabato scorso ad Agra. Era l’unico che vendeva alimentari, e che ora non c’è più. All’interno solo puzza di bruciato e tanta tristezza. Il lavoro di una vita andato in fumo poco dopo le 13 di sabato, tra fuliggine e pezzi di calcinaccio crollati dal soffitto e ramazzati alla bell’emeglio. “C’era così tanto fumo che perfino i pompieri sono entrati con le maschere, e a gattoni, per non cadere e per sopportare il calore che si era sprigionato – racconta Marta (nella foto).” Tutto è bruciato, anche gli scontrini “a credito” attaccati nel retrobottega, andati anneriti dal calore. Quello che dà ancora forza ai due commercianti, però, è stato senza dubbio il senso di comunità offerto dall’intero paese, che li ha aiutati. “La solidarietà di Agra ci ha commossi – dice la donna – . Siamo aperti da 25 anni per 360 giorni l’anno. D’inverno, quando si fanno tre scontrini in un pomeriggio o con la neve alta un metro, e d’estate, coi turisti”. Una storia comune, la loro, uguale a quella dei tanti “residenti-turisti” affascinati da questi luoghi. Gente che arriva per una giornata e si ferma per l’intera vita.
“Avevo un’attività a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano – racconta Paolo (nella foto) – ma poi mi sono trasferito qui, volevo l’aria buona. Anche se adesso abbiamo subito un forte danno – racconta commosso – tornerò a lavorare per dare un servizio al paese”. Il “suo” negozio mobile è in arrivo è verrà parcheggiato nei posti auto proprio di fronte al negozio andato in fumo, nella piazza del paese. Intorno, persone che vanno e che vengono: ognuna ha qualcosa da dirgli: “Vengo a darti una mano quando finisco il lavoro”, dice un residente. Paolo ha il magone, ma ce la farà: “Ormai questa è casa mia”.
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