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Furti in abitazione e in ditta, due arresti e sette denunce

All'opera una banda con legami in Calabria, dove venivano "esportati" macchinari rubati. Recuperata refurtiva rubata anche in alcune case: si indaga per risalire ad altri episodi

«Radioline? Erano per giocare, a casa vengono bambini di amici, sapete…». Così diceva ai carabinieri della compagnia di Gallarate, durante la perquisizione del suo domicilio, uno dei due arrestati (ai domiciliari) nel corso di un’operazione che ha smascherato una rete attiva in furti nella zona di Ispra-Angera portando, oltre ai due arresti, a sette denunce a piede libero a carico di altrettante persone. È stata la stazione dell’Arma della località lacustre ad avviare d’iniziativa l’indagine a seguito di una serie di episodi avvenuti durante l’anno in corso.
In particolare ai due arrestati, un 67enne di Travedona Monate e un 40enne da poco trasferitosi da Ispra a Mestrino nel Padovano, si contestano un furto in ditta ad Angera del maggio scorso, che fruttò macchine utensili per un valore di svariate decine di migliaia di euro, e un furto in abitazione a settembre. Durante le varie perquisizioni effettuate, oltre che presso i domicili degli indagati nella nostra provincia, anche in Calabria (a San Giovanni in Fiore e a Caccuri nel Crotonese) è stata rinvenuta parte della refurtiva. In particolare nelle abitazioni degli arrestati sono stati trovati radio sintonizzate sulle frequenze delle forze dell’ordine, binocoli, orologi Rolex e Breitling di pregio. I proventi del furto “industriale” sono stati invece trovati per lo più in Calabria. Gli arrestati devono rispondere di furto in abitazione e in ditta e di ricettazione, come quattro dei denunciati; altre tre persone sono invece accusate della sola ricettazione. Il fascicolo è affidato al pm Tiziano Masini della Procura di Varese, competente per territorio.

Fra i denunciati vi erano personaggi noti alle forze dell’ordine per precedenti penali specifici, ma anche artigiani che si sono prestati ad ospitare la refurtiva o mettere a disposizione mezzi propri. Ora la stazione di Angera, che ha condotto un’indagine “vecchio stile” con accertamenti sulle frequentazioni e conoscenze degli indagati e pedinamenti, lavora per approfondire i fatti riscontrati e capire se al gruppo siano riconducibili altri episodi di furto. L’asse Lombardia-Calabria per il trasferimento delle merci industriali rubate appare comunque assodato.

Pubblicato il 01 Dicembre 2009
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