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Si parla di lago e poesia al Verbania

La serata programmata per l’11 dicembre 2009 dal “comitato vivere a colori” e “progetto Travalia”

Partiamo col dire che l’iniziativa “occhi sul lago” non è casuale e lo è ancor meno la volontà di collaborazione dei due firmatari: comitato vivere a colori e progetto Travalia.
Nonostante la diversa entità entrambi i due progetti hanno inscritto nel loro DNA associativo l’impegno di contribuire  attivamente a far (ri)conoscere e dunque a valorizzare, attraverso la duplice azione, culturale e burocratica amministrativa,  il patrimonio paesistico nel più articolato significato naturalistico e geografico.
Interesse appassionato inteso come studio sensibile dove, per usare le parole di Eric Dardel: l’oggetto della conoscenza geografica è quello di chiarire questi segni (le frastagliature delle montagne, la sinuosità dei fiumi, il rispecchiamento del lago ecc.),  ciò che la Terra rivela all’uomo circa la sua condizione umana e il suo destino e ancora come questi segni possano essere letti solo attraverso volontà operose fabbricate da oggetti d’interpretazione umana che hanno il solo scopo di decifrare la grande Scrittura-Terra.
È proprio partendo da questa consapevolezza che la serata non può che essere una grande navigazione tra i differenti linguaggi della rappresentazione, narrativa, pittorica ed edificatoria. Percorreremo un viaggio  attraversando la complessità narrativa del sistema paesaggio lacustre oggi sempre più sottoposto ad una “scientifica” frantumazione a causa di un progressivo scollamento dall’esperienza umana.
Quotidianamente si evidenzia sempre più una crescente difficoltà e un’incapacità nello svolgere, da parte degli abitanti, un’elaborazione paesistica che riesca a contaminare e a rigenerare il pensiero collettivo di una comunità; tale difficoltà mette in crisi questo fenomeno culturale -dove nascono gli strumenti interpretativi scientifici ma soprattutto quelli simbolici necessari per svolgere la principale funzione dell’abitare- rendendo difficoltoso l’operazione di ri-nomina del territorio, azione indispensabile a permettere il legame mitico di fondazione tra l’uomo e la realtà delle cose.
Però questa difficoltà, a fasi alterne e in momenti particolari, si illumina e torna a dialogare con il limite umano, ricreando una sorta di complicità tra l’uomo e la Terra nell’essere, facendo così nascere preziosi contributi espressivi che rigenerano il pensiero umano permettendogli di avvicinarsi alla totalità; adatta a far dire al poeta Hölderling: poeticamente abita l’uomo.
L’intensa serata programmata per l’11 dicembre 2009, ore 21.00 presso il palazzo Verbania di Luino, pensata appunto per dare voce a questi pensieri, tratterà di linguaggi ed ambiti diversi tra loro ma che, evidentemente, non potranno fare altro che convogliare su un unico destino a cui apparteniamo: essere abitanti del lago che il più delle volte quando sono chiamati ad interpretarlo mostrano serie difficoltà.
Ad affiancarci in questo avventuroso cammino questa volta saranno: Claudio Ferrata geografo professore alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino: i laghi come teatro del paesaggio; Luigi Zanzi professore di Metodologia delle scienze storiche all’Università di Pavia: le parole del lago. Vittorio Sereni; Federico Crimi storico dell’architettura: i colori del lago. William Turner.
La serata, condotta da Eliana Frigerio, verrà avvolta e illuminata dai riflessi di Laura Monaco sulle onde sonore di Claudio Mella.
Gli organizzatori ringraziano il Comune di Luino per il patrocinio e confidano in una partecipazione della cittadinanza che negl’ultimi tempi sembra particolarmente sensibile nei riguardi dell’oggetto lago.

(a cura di Progetto Travalia e comitato Vivere a Colori)

Pubblicato il 09 Dicembre 2009
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