Il fiume ha restituito il corpo di Paolo
Un automobilista di passaggio ha notato l'auto nel Tresa, visibile grazie ad alcuni lavori si svuotamento della diga
Gli amici hanno cercato Paolo dappertutto. Sono stati a fianco della famiglia, e anche oggi erano vicino a lui, muti, sulla riva del Tresa. Addirittura una foto del giovane di Cavona era stata messa nel lunotto di una Golf, un’auto uguale a quella di fianco alla quale il corpo è stato trovato questa mattina, 12 aprile. Questo per far capire che la speranza di trovare Valentini era accesa anche in queste ore: "Scomparso, se vedete questa targa chiamate il 112".
Alla fine è stato lo stesso Tresa, fiume che probabilmente gli ha tolto la vita, a ridare indietro il corpo del trentunenne. Stamani la svolta. Un automobilista di passaggio – siamo sulla strada provinciale 61, che collega Luino a Cremenaga, e da lì a Ponte Tresa – ha notato l’auto fuori strada. Occorre specificare che il Tresa, in quel punto – siamo fuori dal quartiere di Creva, Luino – è ai due quinti della sua portata: solo ieri i tecnici della diga hanno aperto le chiuse per svuotare l’invaso e portarlo dai 250 metri sul livello del mare, ai 225. Fino alle 8 di questa mattina la diga si è svuotata per permettere i lavori alle turbine. Quindi l’auto di Paolo è affiorata dalle acque. Aveva i finestrini posteriori abbassati, e anche quello a lato guida era giù. Il ragazzo indossava una sorta di tuta da lavoro; aveva con sé soldi e documenti.
Difficile dire con certezza cosa sia accaduto. I carabinieri non se la sentono di fare ipotesi, anche perché sul corpo verrà disposta l’autopsia, e solo a quel punto si potrà conoscere la precisa causa di morte.
Certo, in quel punto, sull’asfalto, non sono presenti apparenti segni di frenata. La vettura era ribaltata nel fiume, uscendo di strada in prossimità di una piazzola in ghiaia che può contenere 5 o 6 auto ben parcheggiate (foto); eventuali segni di passaggio a forte velocità sembravano assenti questa mattina: nella zona ha piovuto forte nei giorni scorsi e l’acqua caduta può aver cancellato “le prove” dell’uscita di strada del mezzo. Può darsi che dai rilievi nella zona emergano frammenti di paraurti o parti dell’auto da cui si possa desumerne il passaggio. Questa mattina nella zona era un viavai di mezzi di soccorso: i saf dei vigili del fuoco hanno raggiunto il greto del fiume, accompagnati dai carabinieri del reparto investigazioni scientifiche ,che hanno fotografato la zona: la vettura era a diversi metri dal bordo della strada. Poi un’autogrù dei vigili del fuoco ha portato a riva la Golf: airbag esploso e tanto fango al suo interno. Sulla vicenda indaga il pubblico ministreo della procura di Varese Agostino Abate.
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