Muro del lago, “eliminiamo il pergolato”
L'opinione di Sinistra Ecologia e Libertè: “La popolazione non vuole più essere solo informata, vuole essere coinvolta anche nella reale progettazione”
Pubblichiamo la nota di Sinistra Ecologia Libertà del circolo di Luino in merito alla questione del muro a lago.
Abbiamo letto tutti gli articoli polemici e oggi risolutivi riguardanti il “muro” del parco a lago di Luino a cui, con ragione, sino ad oggi non abbiamo voluto contribuire, salvo alla presentazione del progetto, perché ritenevamo inevitabile la loro strumentalizzazione da parte dei diversi attori politicamente e economicamente schierati nel nascente comitato; adesso però, a giochi politici avvenuti, non possiamo non intervenire di fronte a delle proposte ufficiali che non fanno altro che disarmare le aspettative e che, oltretutto, sembrano dimenticarsi, o ignorare, l’oggetto “ideologizzato” della contesa: il muro.
L’errore volutamente commesso, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è stato quello di non aver affrontato, prima di iniziare la progettazione, un necessario studio strategico, per l’intera città; uno studio di localizzazione, definitiva, delle aree parcheggio; localizzazioni che dovevano “generarsi” attraverso un cambiamento del pensiero nei riguardi della città; pensiero che ci pare mancasse prima e che manca tutt’ora visto che si continua imperterriti a decentrare il problema, spostandolo dalle forme di governabilità strutturali verso (ri)soluzioni oggettive e temporanee di sola e presunta soddisfazione economica.
È preoccupante sentire che si vogliono spendere ulteriori soldi per sanare un errore che errore rimane: la localizzazione di circa cinquanta posteggi.
La soluzione del simpatico Picconatore non è altro che un confermare e peggiorare l’errore che, non era certamente la vista o la prospettiva sul lago, era quell’assurda parziale destinazione a parcheggio che andava a compromettere, definitivamente, una possibile e futura unitarietà “pedonale” della passeggiata a lago (ma su questo molto è già stato scritto e detto nella fase progettuale, purtroppo ignorato sia dagli amministratori che dai “disubbidienti cittadini”).
La soluzione anticipata, dall’Assessore, sui giornali (brutta abitudine) sembra però condannarci definitivamente ad un aumento ulteriore di cemento, per l’invenzione della “piazzetta pedonale”, e alla evidente riconferma dell’ignobile destinazione a posteggio; condizione che a questo punto, visto l’appesantito investimento finanziario, non riuscirà più a giustificare e garantire il suo futuro spostamento e smantellamento infrastrutturale a cui anche la precedente amministrazione sembrava essersi convinta, dichiarandone la sua provvisorietà.
Ma è così difficile decidere, definitivamente, di eliminare questo “pergolato” visto che già si prevede di rimuoverlo per abbassarlo di circa un metro?
Oltretutto è un “pergolato”, fuori scala, ciclopico, sicuramente sovradimensionato tanto da suggerire la portata di piazzette pedonali e per i più fantasiosi, magari, un palazzo a più piani.
Noi suggeriamo, con la massima responsabilità, di accantonarlo insieme alle lamiere forate, anche queste pagate dai cittadini di Luino, per utilizzare il tutto in qualche prossima costruzione luinese: anzi proponiamo che si indica un concorso pubblico per il loro recupero.
Noi proponiamo, semplicemente, di sostituirlo con una semplice piantumazione come mascheratura dell’errore: perché di questo si tratta di mascheratura di un errore urbanistico che speriamo possa essere temporaneo.
Purtroppo l’Amico Picconatore continua, peggiorando, e commettendo lo stesso errore dei suoi predecessori, insistendo ad utilizzare la forma della comunicazione politica e non ricercando strumenti di partecipazione capaci di introdurre a nuove forme di co-progettazione più idonea a dei casi sensibili come questo: (…) appena si arriverà alle prime certezze progettuali, fanno sapere dal Comune, informeremo subito la popolazione (…).
La popolazione non vuole più essere solo informata, vuole essere coinvolta anche nella reale progettazione visto le incoerenti soluzioni; era qui che l’assessore poteva differenziarsi dai suoi predecessori, sempre di centro-destra, pensando e cercando di elaborare nuove forme di partecipazione.
Non è più sostenibile amministrare attraverso la sola comunicazione, soprattutto quando non si riesce a far altro che proporre soluzioni incoerenti che, purtroppo, contribuiscono solo nell’aumentare i costi del risanamento (accidenti paliamo già di risanamento prima ancora di aver completato l’opera); a meno che non si dica, esplicitamente, che esistono pressioni in loco, a noi sconosciute, per eventuali parcheggi che si devono soddisfare; ma allora dobbiamo essere consapevoli che, oltre ad andare a compromettere le casse comunali, si va a compromettere l’impianto organico che una città come Luino dovrebbe avere.
Ci aspettiamo che anche per l’autosilo, messo nel bilancio triennale appena presentato, localizzato in pieno centro città ci sia un dovuto e opportuno coinvolgimento della popolazione; solo così potremo evitare l’ennesimo e irreversibile errore; speriamo che la lezione di anticipare le decisioni, sbagliando l’agenda degli interventi soprattutto nella tempistica, possa aver insegnato come ci si deve comportare e magari capire che la responsabilizzazione dei cittadini può anche avviare verso soluzioni alternative disponibili a fare “ulteriori” sacrifici.
Sinistra Ecologia Libertà circolo di Luino
Diego intraina
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