“Sfrattato” il patronato Inas Cisl: è scontro tra il sindaco e sindacato
Il segretario provinciale della Cisl Carmela Tascone attacca: "Dopo 30 anni si liquida un servizio utile ai sestesi". Marco Colombo replica: "Hanno gli uffici a 50 metri da qui, i sestesi non perdono nulla"
Scontro tra il sindacato Cisl e il sindaco di Sesto Calende, Marco Colombo. A scatenare l’ira della segretaria provinciale Carmela Tascone è la lettera dell’amministrazione comunale, arrivata lo scorso 27 settembre, che impone al patronato Inas Cisl (Istituto Nazionale Assistenza Sociale che redige domande di pensione di anzianità, vecchiaia e invalidità, assiste chi ha subito infortuni sul lavoro e chi si trova coinvolto in una malattia professionale) di abbandonare la sala comunale “Cesare da Sesto”: «Tutto questo dopo 30 anni di presenza a Sesto Calende – spiega in una nota il sindacato -. Dal 1° ottobre i cittadini sestesi non troveranno più questo punto di riferimento». Carmela Tascone ricostruisce la vicenda: «Nei primi mesi dell’anno, il signor Sindaco aveva accennato al problema in una riunione sindacale, convocata su altri temi, riservandosi però di approfondire meglio la questione con il direttore del patronato stesso, in un apposito incontro, peraltro da lui, successivamente, convocato e poi, sempre da lui rinviato a data da destinarsi e, a tutt’oggi, mai più fissato. Ora, nell’arco di tre giorni, senza un congruo preavviso per gli utenti, il patronato e i suoi assistiti si sono trovati questa sorpresa. Rimaniamo stupiti, innanzitutto per il metodo, ma anche per il merito, anche perché il signor sindaco, nella sua lettera di disdetta, parla di servizio fiscale e non di assistenza sociale (forse non conosce bene quale attività si svolgeva nella sala comunale): si tratta di un servizio totalmente gratuito che va incontro a molte persone, soprattutto anziane e tutti cittadini di Sesto Calende! Tutto questo risulta obiettivamente poco comprensibile e strano, soprattutto perché messo in atto da chi dice di fare del territorio e dei bisogni dei cittadini del territorio il suo terreno di azione».
Pronta la replica del primo cittadino sestese, il leghista Marco Colombo: «Non è uno sfratto – spiega -. È un anno che abbiamo chiesto a Cisl e Cgil di lasciar libera la sala per esigenze del Comune: Cgil se ne è andata subito senza strascichi di alcun tipo, la Cisl dopo dodici mesi è qui a recriminare e a far finta di cadere dal pero. Non voglio fare distinzioni e non ci sono ragioni politiche: ci servono quegli spazi per implementare i servizi culturali e per l’Università della Terza Età. Non è vero che non se ne è parlato in questi mesi e non è vero che i sestesi perderanno un servizio: la Cisl ha gli uffici a 50 metri dal Comune, possono benissimo sistemarsi lì e per i cittadini di Sesto Calende non cambierà nulla».
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